Smog - L’analisi: secondo l’Istat per gli italiani l’inquinamento dell’aria è il primo problema ambientale
L’Annuario basato su dati 2012 dice che traffico, parcheggio e inquinamento sono i problemi più avvertiti dalle famiglie italiane, assieme al rischio criminalità e alla scarsità di mezzi pubblici. In Sicilia e Calabria il problema della disponibilità di acqua potabile. Crescono gli incendi nei boschi. In calo le contravvenzioni per i trasgressori
Traffico, parcheggio e inquinamento si confermano i problemi più avvertiti dalle famiglie italiane. Lo rileva l'Istat nell'Annuario statistico italiano 2013, basato su dati 2012. In particolare, dal rapporto emerge che nel 2013 il traffico è sempre uno dei problemi più sentiti dalle famiglie relativamente alla zona in cui vivono (38,1% delle famiglie della stessa zona). Seguono la difficoltà di parcheggio (37,2%), l’inquinamento dell’aria (36,7%) e il rumore (32,4%).
Il rischio criminalità della zona in cui vivono è percepito dal 31% delle famiglie ed è in aumento rispetto al 2012 (26,4%), come pure le difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (dal 28,8 al 31,2%). In ultima posizione si colloca l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua, che costituisce un problema per il 9,9% delle famiglie, ma le differenze sul territorio sono forti: le percentuali più alte si registrano in Calabria (30,7%) e Sicilia (25,2%).
Tra i dati ambientali rilevati dall’Annuario Istat quelli sugli incendi dei boschi, 8.699 nel 2012, che hanno mandato in cenere circa 99mila ettari di superficie forestale. Il numero di incendi e le superfici distrutte dal fuoco sono aumentati rispetto all’anno precedente. La superficie media percorsa dal fuoco per ogni incendio passa da 8,8 ettari nel 2011 a 11,4 ettari nel 2012.
Nel 2012 ammonta a circa 1,8 milioni di euro il valore complessivo delle contravvenzioni per i trasgressori di leggi ambientali, in forte calo rispetto a un anno prima (circa 3 milioni nel 2011). Cresce invece in maniera consistente il valore dei sequestri ambientali, passando da circa 600 milioni del 2011 a oltre 2 miliardi di euro. L’aumento è evidente soprattutto nel settore dell’inquinamento del suolo, oltre 1,2 miliardi di euro da poco più di 500 milioni del 2011.