Sostenibilità alla milanese. Sono quasi sessantamila le imprese impegnate
Utilizzo di fonti alternative, risparmio di energia, installazioni a basso consumo, prodotti eco-compatibili. E oltre un milione di certificati di efficienza energetica degli edifici (in Lombardia). I dati presentati alla Camera di commercio di Milano
Sono quasi 59mila le imprese milanesi impegnate nella sostenibilità ambientale. L’utilizzo di fonti energetiche alternative in azienda, una più forte attenzione ai consumi elettrici, l’installazione di impianti a basso consumo: sono queste alcune delle azioni concrete di responsabilità sociale intraprese dalle imprese milanesi impegnate nella tutela dell’ambiente e del territorio. Misure che mirano soprattutto al risparmio energetico (nel 53,3% dei casi), allo sviluppo di prodotti e servizi eco-compatibili (11,2%) e all’utilizzo di fonti rinnovabili (4,6%).
È quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su quattrocento imprenditori del capoluogo lombardo e della sua provincia realizzata a giugno 2013 attraverso Digicamere.
Catasto energetico: guidano Milano e Monza – I numeri sono stati presentati la scorsa settimana al palazzo Giureconsulti in occasione del convegno sull’efficienza energetica e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Interessanti, in particolare, quelli sugli attestati efficienti per gli edifici, che toccano il milione in Lombardia.
Come si legge nel catasto energetico degli edifici regionali dal 2007 ad oggi, gli attestati sono circa 451mila solo nelle province di Milano e Monza e Brianza (39,7%), seguite da Brescia e Bergamo, rispettivamente con 151.638 e 127.031 (13,3% e 11,2%).
“È importante favorire e valorizzare tutti gli strumenti che aiutano a migliorare le performance della sostenibilità energetica in edilizia in vista del traguardo del 2020: edifici nuovi a emissioni zero”, commenta Marco Dettori, presidente di Osmi - Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano. Così come è centrale “ridurre i consumi fin da subito – prosegue Dettori – a partire dalle azioni di responsabilità sociale messe in campo dalle imprese e dalla riqualificazione edilizia degli edifici, residenziali e non, e soprattutto sia pubblici sia privati”.