Speranze e illusioni. Le major ambientaliste avviano al Senato la legge sul clima
Il Parlamento accoglie il testo proposto dalle associazioni ambientaliste Wwf, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment
Al Senato è stato presentato un disegno di legge quadro sul clima promosso dalle organizzazioni ecologiste Wwf, Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment per ottenere in Italia una legislazione sul clima. Il documento è stato illustrato con una conferenza stampa cui erano presenti anche i parlamentari Michele Fina (Pd), Andrea De Priamo (Fdi), Giulio Cesare Sottanelli (Az-Iv-Re), Antonio Salvatore Trevisi (M5S) e Angelo Bonelli (Avs).
Già dalla scorsa legislatura si è aperta con il Parlamento un’interlocuzione che ha portato ad una prima bozza il cui iter si è bloccato alla fine della legislatura.
Le organizzazioni ecologiste auspicano un appoggio largo a un testo di legge quadro che contenga pochi ma decisivi elementi per incardinare la crisi climatica tra i metri di giudizio che informeranno le decisioni oggi e in futuro. “La Legge Quadro sul Clima, analogamente ai Paesi europei, deve dare un orizzonte, un percorso e strumenti di governance per contrastare la crisi climatica, programmare la riduzione dei gas serra, a partire dalla CO2, così come già avvenuto nella grande maggioranza dei paesi europei, a cominciare dal Regno Unito nel 2008”, scrivono le organizzazioni in una nota congiunta.
Un comitato e obiettivi inderogabili
Il testo proposto stabilisce, sulla base degli accordi di Parigi, l’obiettivo “inderogabile” della neutralità climatica al 2050 e due obiettivi intermedi, anch’essi inderogabili, al 2030 e al 2040. La legge dovrebbe prevedere l’istituzione di un organismo consultivo indipendente (Consiglio Scientifico del Clima) che agisce da base e supporto per le scelte di Governo e Parlamento. Nella proposta, il consiglio composto da esponenti del mondo scientifico rappresenta uno strumento a disposizione delle istituzioni per l’analisi e la previsione dei rischi climatici nei diversi settori dell’economia in modo da favorire la mobilitazione e una corretta pianificazione degli investimenti di prevenzione e di mitigazione degli impatti climatici. Inoltre, il Consiglio propone il carbon budget al Governo il cui meccanismo prevede il calcolo del budget di carbonio totale aggiornato per ciascun settore, con cadenza triennale e costantemente monitorato. Sulla base di questi obiettivi, la proposta prevede che il Consiglio proponga il piano di azione sul clima finalizzato a coordinare e allineare a tutti i livelli le varie politiche per il contrasto al cambiamento climatico.
L’assemblea dei cittadini
La proposta introduce l’istituzione di un’assemblea dei cittadini per l’elaborazione di piani, programmi, strategie e disposizioni di carattere generale riferiti alle politiche climatiche assicurando la più ampia partecipazione dei cittadini e degli attori sociali ed economici.
Infine la proposta di legge propone una delega per la riforma complessiva del sistema fiscale che vada nel senso di una maggiore attenzione alle problematiche ambientali, a cominciare dalla questione dei cosiddetti sussidi ai combustibili fossili per i quali l’Italia ha sottoscritto con il G7, che presiederà il prossimo anno, l’impegno a eliminarli entro il 2025.
La discussione al Parlamento
Sarà onere dei gruppi parlamentari ampiamente rappresentati nell’intergruppo e dei parlamentari impegnati a sostenere il progetto di legge interessare i rispettivi legislativi per ottenere un testo base da offrire al dibattito nelle commissioni e in Aula. Sarà poi l’iter parlamentare ad arricchire ed emendare tale testo base, con il contributo di tutti coloro che oggi esprimono apprezzamento per l’iniziativa e di coloro che si aggiungeranno strada facendo.