Stop del Cile a un megaprogetto idroelettrico Enel-Endesa in Patagonia
Respinto un piano di sviluppo che prevedeva un bacino con cinque grandi dighe nel Sud del Paese e 2mila chilometri di linee di alta tensione
Il governo cileno ha bocciato un progetto idroelettrico nella regione della Patagonia a causa dell'impatto negativo sull'ambiente. "Il progetto idroelettrico Hidroaysen è così respinto", ha affermato il ministro dell'Ambiente Pablo Badenier, in riferimento al piano ideato dalla joint-venture tra Endesa (che fa capo all'Enel) e Colbun, che ha ora 30 giorni per fare ricorso.
La decisione di archiviare il controverso progetto è una netta vittoria per i gruppi ambientalisti, che hanno lottato per fermare la proposta di costruire cinque dighe in un bacino fluviale incontaminato. Centinaia di persone hanno festeggiato per la decisione nelle strade di Santiago, nella regione di Aysen, a circa 1.300 chilometri a sud della capitale cilena.
Il progetto Endesa-Colbun prevedeva di realizzare le dighe sui fiumi Pascua e Baker, che avrebbero inondato 5.900 ettari di terreno vergine in Patagonia. Obiettivo dell’impianto era una capacità di 2.750 megawatt, per aumentare l'attuale capacità produttiva del Cile di 17.500 megawatt. Prevedeva inoltre la costruzione di 2mila chilometri di elettrodotti per trasportare l'energia nel centro e nel nord del paese.
Il ministro dell'Energia cileno, Maximo Pacheco, il progetto Hidroaysen "presenta importanti problemi nella sua realizzazione, perché non tiene conto degli aspetti legati alle persone che vivono nell'area".