Studio Lundquist: 30 società su 100 non pubblicano il Rapporto di sostenibilità
Ancora arretrate aziende come Luxottica, Mediaset, Mediobanca, Prada e Tod’s
Sono stati pubblicati i risultati della sesta edizione dello studio CSR Online Awards Italy, primo studio approfondito in Europa sulla comunicazione online della Responsabilità Sociale (CSR) e della sostenibilità. La ricerca ha valutato le maggiori 100 società quotate in Europa, mentre in Italia ha valutato come le 100 maggiori società italiane (comprese 20 non quotate) utilizzano i canali online per comunicare la propria CSR.
Tra le aziende italiane valutate, 30 non pubblicano un report di sostenibilità e 32, pur avendo un bilancio, non pubblicano nella propria sezione di sostenibilità nemmeno le informazioni di base.
Le restanti aziende italiane valutate all’interno della ricerca tengono testa alle controparti europee in termini di approfondimento dei contenuti, mentre sono particolarmente deboli nell’utilizzo dei social media e nel coinvolgimento degli stakeholder sui temi chiave della sostenibilità.
La ricerca è stata condotta da Lundquist, società di consulenza strategica specializzata nella comunicazione corporate online. La metodologia di valutazione è profondamente cambiata rispetto al passato e si basa su 7 pilastri, definiti sulla base delle esigenze dei professionisti della CSR raccolte all’interno di un questionario. Quest’anno hanno partecipato 350 esperti da 44 Paesi diversi.
La ricerca ha valutato non solo cosa viene comunicato in termini di contenuti (pilastri Concrete, Exhaustive) ma anche come viene comunicato (User-friendly, Distinctive), dove le informazioni vengono posizionate (Integrated) e se la comunicazione è continuativa e coinvolgente (Ongoing e Social).
Tra le 80 società quotate considerate, il 38% non pubblica alcun bilancio di sostenibilità e tra questi rientrano alcuni nomi importanti come Luxottica, Group Mediaset, Mediobanca, Prada e Tod’s. Questo dimostra che anche grandi aziende italiane non sono pronte per rispondere alla nuova regolamentazione europea che prevede la pubblicazione di informazioni non finanziarie per le aziende oltre i 500 dipendenti.
Altre 32 aziende sono state escluse dalla valutazione finale perché non presentano online informazioni di base come dati sulle performance, obiettivi, codice etico e politiche sulle risorse umane, politiche di fornitura, indicazioni sulle linee guida seguite dall’azienda (tipo Global Compact) e contatti. Barilla, Holcim Italia e Ferrero sono state le uniche aziende non quotate a rientrare nella valutazione completa.
La maggior parte delle aziende italiane è ancora ferma in una comunicazione “copia&incolla” dal bilancio. Poche aziende italiane cercano metodi innovativi per presentare online le proprie politiche ed iniziative di sostenibilità. In generale, la comunicazione online rimane statica e focalizzata sulla disclosure.
Telecom Italia, con 65,5 punti su 100, passa in prima posizione mentre Gruppo Hera (62,75), scende al secondo posto seguito da Snam (61) e Eni (59,5).
1 Telecom Italia (65,5 points out of 100)
2 Gruppo Hera (62,75)
3 Snam (61)
4 Eni* (59,5)
5 Enel* (50,25)
6 Fiat (48,5)
7 CNH Industrial (48)
8 Edison 48)
9 Intesa Sanpaolo* (47,25)
10 Terna (46,5)
* Aziende incluse anche nel ranking europeo