Tutti d’accordo sull’etichetta agroalimentare made in Italy
Nel 2011 i reati contro la filiera si sono più che triplicati rispetto al 2010. Mobilitazione della Coldiretti in Toscana. Cenni (Pd): “Accelerare il percorso comunitario e aggiornare le nostre norme per tutelare consumatori e agricoltori”. Per Cogliati Dezza (Legambiente), “i Nas non bastano. Occorre garantire la tracciabilità delle produzioni”
“La mobilitazione degli agricoltori promossa dalla Coldiretti davanti al consiglio regionale della Toscana, per dire basta ai prodotti agroalimentari taroccati, è uno stimolo ulteriore per accelerare le procedure normative sulla tracciabilità dei prodotti alimentari”. Così Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera e membro della commissione Agricoltura, interviene sul tema dell’etichettatura e della qualità dei prodotti alimentari.
Etichette trasparenti, divieto di utilizzo di marchi ingannevoli e controlli. Questa la strada. Anche secondo Legambiente: “Le contraffazioni e le frodi colpiscono ancora una volta il cuore del settore agroalimentare italiano. È indispensabile un’etichettatura completa e trasparente dei prodotti e garantire la tracciabilità delle produzioni”, ha detto il presidente dell’associazione ambientalista, Vittorio Cogliati Dezza, dopo il recente maxi sequestro di 2.300 prosciutti Dop (Parma, San Daniele e Modena) sequestrati in una quarantina di stabilimenti di stagionatura emiliani e friulani, perché ottenuti da maiali nutriti con rifiuti speciali. Come ha denunciato il rapporto “Ecomafia”, nel 2011 i reati contro la filiera agroalimentare si sono più che triplicati rispetto al 2010.
“Servono interventi e pene più severe”, aggiunge Cogliati Dezza. Lo stesso ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, ha fatto sapere che la falsificazione alimentare provoca danni che ammontano a 7,9 miliardi di euro l’anno. Un buco economico enorme, che secondo le associazioni di categoria costa al nostro paese 164 milioni di euro al giorno.
“Per questa ragione, nei prossimi giorni – aggiunge Susanna Cenni – presenterò anche una risoluzione che impegni il governo a mettere nuovamente al centro dell’agenda politica la necessità di rendere più efficaci le norme per la tracciabilità di un prodotto, come l’olio extravergine d’oliva, che è uno dei fiori all’occhiello della nostra regione e del made in Italy”.