Per tutti gli isotopi! Ecco il comitato della Confindustria per il nucleare
La composizione dello “steering committee” istituito dalla confederazione delle imprese per studiare e adottare in Italia gli small modular reactor (Smr). Il percorso progettato. Il commento
Si è insediato lo steering committee della Confindustria che analizzerà le potenzialità di produzione e utilizzo in Italia degli small modular reactor, quale opportunità di sviluppo di vettori energetici decarbonizzati. Lo steering committee, presieduto da Aurelio Regina (nella foto), delegato per l’energia del presidente di Confindustria, è formato da personalità del mondo scientifico, accademico e industriale fra cui Gianluca Artizzu amministratore delegato di Sogin, Massimo Beccarello professore dell’Università Milano Bicocca, Federico Boschi capo dipartimento energia del ministero dell’Ambiente, Stefano Buono amministratore delegato di Newcleo, Roberto Cingolani amministratore delegato di Leonardo, Gilberto Dialuce presidente Enea, Lorenzo Fiorillo chief technology officer di Eni, Daniela Gentile amministratrice delegata di Ansaldo Nucleare, Antonio Gozzi special advisor per l’autonomia strategica Ue, piano Mattei e competitività di Confindustria, Nicolò Mardegan direttore relazioni esterne di Enel, Stefano Monti presidente dell’Associazione Italiana Nucleare, Nicola Monti amministratore delegato di Edison, Lorenzo Poli presidente di Assocarta, Agostino Re Rebaudengo presidente di Elettricità Futura, Francesca Salvemini capo segreteria tecnica ministro dell’Ambiente, Agostino Scornajenchi amministratore delegato di Cdp Venture Capital, Giuseppe Zampini ex presidente Confindustria Genova.
Il lavoro della Confindustria si concentrerà su aspetti giuridico-legislativi, tecnologici, economici e di ricerca e sviluppo, approfondendo la mappatura della filiera e il fabbisogno di competenze, i cui risultati saranno presentati nel 2025 con Enea in qualità di knowledge partner. La Confindustria ha recentemente rinnovato il protocollo d’intesa con Enea che consentirà di condurre progetti e approfondimenti atti a fornire le basi tecnologiche, normative e di mercato per assicurare un percorso di transizione energetica stabile e competitivo.
Il percorso progettato
Secondo la Confindustria è necessario definire un mix energetico nazionale basato sulla neutralità tecnologica e sull’uso ottimale ed efficiente di tutte le tecnologie di decarbonizzazione già in uso e in via di sviluppo, nonché di interventi di ammodernamento e digitalizzazione del sistema di infrastrutture energetiche nazionali e, di conseguenza, dell’intero sistema energetico nazionale. Come indicato dal piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), secondo le imprese il nucleare potrà contribuire al futuro del Paese e la filiera nazionale è pronta a fare la sua parte grazie alle molte competenze e capacità sviluppate, prevalentemente, nei progetti portati avanti all’estero.
Il commento
A parere della Confindustria, “l’opzione elettronucleare da fissione è di fondamentale importanza per garantire la competitività e la sicurezza energetica del sistema manifatturiero e del sistema energetico nazionale, garantendo, inoltre, il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione europei e nazionali”.
In particolare, “le nuove tecnologie elettronucleari sicure e di taglia ridotta potranno giocare un ruolo importante per il sistema industriale – ha affermato Aurelio Regina, delegato per l’energia del presidente di Confindustria – in quanto potranno essere installate nei siti produttivi gas ed energy-intensive (hard-to-abate) fornendo l’energia elettrica e il calore di processo di cui hanno bisogno”.