VedoGreen e fatturo. Crescono del 7% i ricavi della nostra economia verde
Presentato l’osservatorio “Green economy on capital markets 2012”: cinquanta eco-aziende valgono una capitalizzazione di 4,5 miliardi. Grandi spazi per gli investimenti in efficienza energetica. Mannheimer (Ispo): “Responsabilità e prosperità sono aspetti chiave non più disgiungibili”
L’industria green europea cresce anche nel 2011 con una performance positiva di fatturato ed ebitda. Nonostante segnali di ridimensionamento nel 2012, con ricavi medi in crescita del 7% ed ebitda del 2%, nel primo semestre dell’anno l’Italia si conferma il mercato con la più alta marginalità (26%). Sono questi alcuni dati salienti dello studio “Green economy on capital markets 2012”, presentato di recente a Milano.
La ricerca è condotta dall’ufficio studi VedoGreen su un campione di 113 società verdi quotate sui principali listini europei, di cui 13 sulla Borsa Italiana. L’osservatorio per la sua seconda edizione ha ampliato il contesto di riferimento, conferendo mandato all’Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione) per la realizzazione di un’indagine sulla popolazione italiana e sugli opinion leader, al fine di creare un punto d’analisi più completo sulla green economy.
La grande componente d’innovazione legata all’eco-economia è testimoniata dalla crescita del numero di brevetti depositati a livello europeo, con l’Italia seconda solo alla Germania (dati Dintec e Unioncamere). VedoGreen ha mappato le eccellenze nazionali verdi: sono state individuate cinquanta aziende che esprimono una potenziale capitalizzazione di mercato di 4,5 miliardi di euro, un giro d’affari pari a circa 3 miliardi e impiegano 7.700 dipendenti. L’analisi sulla percezione degli investitori condotta da Ir Top per VedoGreen rileva grandi potenzialità dell’investimento nel green per il prossimo decennio, guidato principalmente dall’elevato livello di innovazione che l’eco-industria può offrire, specie nei comparti industriali più nuovi legati all’efficienza energetica, mobilità sostenibile, smart grid, smart city ed edilizia verde. “I settori in cui investire maggiormente in futuro appaiono la gestione dei rifiuti, le energie rinnovabili e il trattamento delle acque inquinate”, sottolinea Anna Lambiase, amministratore delegato di VedoGreen.
Secondo lo studio, sono la Gran Bretagna e i paesi scandinavi ad avere le maggiori attese di crescita.
“La green economy è una rivoluzione silenziosa – ha commentato Renato Mannheimer, presidente dell’Ispo – che sta producendo un cambiamento culturale in cui responsabilità e prosperità sono aspetti chiave non più disgiungibili.
Interessanti i numeri della green reputation: nel 92% dei casi il consumatore apprezza l’imprenditore impegnato nel recupero e nel riutilizzo dei rifiuti, e il 91% dice di accordare le sue preferenze a imprese che usano fonti di energia rinnovabili.
Info: www.vedogreen.it
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