Veleni da bere. L’audizione completa del ministro Galletti
Gli Pfas sono un problema non solo veneto ma anche europeo, dice il ministro a proposito della contaminazione. La relazione integrale
"La problematica relativa alle sostanze perfluoralchiliche (Pfas) e le conseguenti azioni da porre in essere per mitigare, e successivamente azzerarne la contaminazione, non sono un problema solo italiano bensì esteso anche a molti altri paesi europei". Lo dice il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ascoltato sui Pfas in Veneto dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.
Il rimedio, aggiunge il ministro, "nasce non a caso da un impulso europeo, al quale hanno dato immediato seguito attività e azioni nazionali che in modo coordinato e puntuale hanno toccato tutti i profili che attengono a queste sostanze che impattano sulla salute in primis, sull'ambiente, ma anche sulle attività produttive e sull'agricoltura" .
Il Ministero dell'ambiente ha compiuto la scelta di lasciare le risorse ministeriali, ammontanti a 23 milioni di euro fino ad oggi non ancora spesi, 10 dei quali da destinare al settore conciario. Tenendo conto del nuovo quadro conoscitivo e dei nuovi obiettivi strategici risultanti dal Piano di gestione delle acque del 2016, sotto la guida del Ministero dell'ambiente è stato, inoltre, messo a punto un testo di Accordo innovativo che conferma la volontà di mantenere gli impegni finanziari assunti in coerenza con gli obiettivi individuati.
"Sul territorio nazionale i primi monitoraggi delle due sostanze PFOS e PFOA sono stati effettuati nelle Regioni Piemonte e Veneto, con la predisposizione di specifiche stazioni di monitoraggio", 65 per il PFOS e 65 per il PFOA in Piemonte, 347 per il PFOS e 347 per il PFOA in Veneto. "In data 17 ottobre 2016 Ispra ha comunicato che solo 4 Regioni (Veneto, Lombardia, Piemonte e Lazio) hanno predisposto programmi di monitoraggio per i Pfas. A inizio 2017 il Ministero ha sollecitato le Regioni alla predisposizione dei piani di monitoraggio dei composti Pfas nelle acque superficiali, sotterranee e negli scarichi e ad assumere tutte le iniziative di competenza volte a controllare i corpi idrici". Attualmente, oltre alle predette Regioni, "hanno predisposto programmi di monitoraggio per i Pfas: il Friuli Venezia Giulia, l'Umbria, la Val d'Aosta, la Provincia autonoma di Bolzano, la Puglia, l'Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento", conclude Galletti.
Leggi in pagina Approfondimenti la relazione integrale del ministro Gian Luca Galletti sugli Pfas in Veneto.