Qui Veneto. Effetti dei cambiamenti climatici, a rischio Adriatico e Garda
Analisi sugli ecosistemi: sono sopravvissute specie acquatiche tipiche dei climi freddi, ma non reggerebbero al riscaldamento
“L'alto Adriatico, in relazione alle peculiari condizioni geografico-climatiche, rappresenta un interessante caso di studio per l'analisi degli effetti dei cambiamenti climatici sull'ecosistema marino - spiega Fabio Pranovi, professore di Ecologia al dipartimento di science ambientali, informatica e statistica. - Esso, infatti, è caratterizzato dalla presenza di specie ad affinità termica fredda, più vulnerabili all'aumento delle temperature, e ospita anche alcuni relitti glaciali, cioè specie giunte durante le ultime glaciazioni, sopravvissute solo in alcune aree limitate e non presenti in altre aree del Mediterraneo”.
Gli effetti del riscaldamento delle acque “sono quindi attesi produrre notevoli modificazioni delle comunità nectoniche, organismi sul cui sfruttamento si basa sia l'attività di pesca che l'acquacoltura - dice Pranovi - d'altro canto, il lago di Garda ospita anch'esso una specie, il coregone, tipica di ambienti a clima più freddo e soggetta a pesca commerciale. Sarà quindi estremamente interessante comparare la situazione italiana con quella d laghi più settentrionali quali quelli del centro Europa o addirittura scandinavi”.