Prima di tutto l’efficienza energetica, le proposte di Kyoto Club
Il Gruppo di Lavoro “Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale” di Kyoto Club ha organizzato un incontro digitale per avviare un confronto con importanti rappresentanti istituzionali, ricercatori e attori di mercato
“Energy efficiency first", l’efficienza energetica prima di tutto: questo deve essere alla base delle politiche energetiche al centro del Green Deal sia per motivi evidenti di beneficio ambientale ma anche perché stimolare l'innovazione, specialmente in edilizia, che può essere un formidabile driver per nuovo lavoro”. Lo ha sottolineato Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club a un convegno nel corso del quale sono state presentate alcune proposte.
Le proposte Kyoto Club
Ecco in sintesi le 5 strade che Kyoto Club ha presentato al convegno e che intende promuovere, insieme a numerosi altri attori del mondo economico, sociale e istituzionale, per un Recovery Plan concreto ed efficace:
1. Finanziare la trasformazione digitale degli immobili come strategia di crescita sostenibile.
2. Privilegiare edifici critici/impattati dalla crisi post covid: scuole, ospedali, retail non food, hotel.
3. Prevedere la presenza di sistemi di gestione e controllo (BACS) nella riqualifica immobiliare.
4. Legare premialità integrative all’uso del “SRI”, l’indice europeo di “smartizzazione dei building”.
5. Lanciare un programma pluriennale per rinnovare gli edifici (come per “Industria 4.0”).
"Il riscaldamento delle abitazioni è tra le cause principali dell’inquinamento delle città ed è responsabile di oltre il 19% delle emissioni climalteranti prodotti dal nostro Paese e del 60% delle polveri sottili nelle aree urbane", ha ricordato Sergio Andreis, Direttore di Kyoto Club. "In Italia sono installati oltre 19 milioni di caldaie a gas e si stima che più di 7 milioni di caldaie siano antecedenti alla direttiva 90/396/CE sulle prestazioni degli apparecchi a gas che rischiano di essere sostituite da altri impianti a gas, più efficienti ma non risolutivi del problema di inquinamento locale e globale che producono. Insieme alle necessarie misure di sostegno verso la transizione per le aziende del settore, la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento domestico, escludendo dal bonus 110% quelli che utilizzano fonti fossili, andrebbe inserita fra gli obiettivi della prossima legge di bilancio e negli interventi prioritari del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR)." Secondo Laura Bruni, Direttore Affari Istituzionali Schneider Electric e Coordinatrice del GdL Kyoto Club Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale, “L’età media delle nostre scuole è di 53 anni, con importanti problematiche ambientali; il 75% degli impianti dei nostri ospedali ha bisogno di essere rinnovato e meno del 10% degli edifici adibiti ad uffici rappresenta quell’ “alto di gamma” che garantisce comfort, sostenibilità ed attrattività per investimenti e uso”. La soluzione? Secondo Laura Bruni è necessario “accelerare la smartizzazione del parco immobiliare anche attraverso un uso mirato dei fondi del Recovery Plan, per rinnovare il Paese, combattere il cambiamento climatico e rendere gli edifici italiani all’avanguardia per benessere, sicurezza, riduzione delle emissioni, flessibilità gestionale”.