Bollette shock. Per Ecco la soluzione è l’efficienza energetica
Nei periodi più freddi, per mantenere un’abitazione di 110 metri quadri a temperature confortevoli si arrivano a pagare 23 euro al giorno. Il contenimento dei consumi è obbligato nel breve periodo, ma in prospettiva occorre “confermare l’Ecobonus al 65%”, chiedono gli esperti
I prezzi del gas fanno paura: gli italiani, che hanno da poco ricevuto le bollette di dicembre, lo sanno bene. E anche le previsioni sulle tariffe delle prossime settimane elaborate da Ecco, il think tank italiano per il clima (https://eccoclimate.org/it/), sono pessimiste: i costi dell’inverno che stiamo vivendo saranno “significativamente superiori” a quelli del periodo 2022-2023, si legge nel report. Tanto che nelle giornate più fredde per mantenere un’abitazione di 110 metri quadri a temperature confortevoli “si dovranno pagare circa 23 euro al giorno, rispetto ai 22 del 2022-2023 e ai 14 pre crisi”, spiegano gli esperti di Ecco.
Che cosa prevede la legge di Bilancio
La soluzione? Stare al freddo, o quasi. “Abbassare il termostato e ridurre il periodo di riscaldamento possono rappresentare soluzioni immediate per alleggerire il portafoglio”, sostiene Ecco. Secondo il decreto 383 del 2022 (governo Draghi), la temperatura interna degli edifici può essere ridotta fino a 18 gradi, una misura che, per un’abitazione di 110 metri quadrati a Roma, porterebbe il costo giornaliero da 16 a 13 euro, con un risparmio del 18% nel periodo novembre-marzo.
Gradi a confronto
Ma va anche sottolineato che i 18 gradi, per esempio per persone fragili, anziani sedentari o per chi lavora in smartworking, sono una temperatura al di sotto del livello di comfort, al confine con la salubrità dell’appartamento.
Il Piano nazionale di contenimento dei consumi è stato però nel frattempo sospeso, lasciando ai sindaci la possibilità di regolamentare i limiti in autonomia. A Roma, per esempio, è stato posticipato l’avvio della stagione del riscaldamento e abbassata la temperatura di 1 grado, mentre a Milano (che è più fredda di Roma) queste misure non sono state adottate.
Piccole detrazioni
Naturalmente, oltre alle azioni temporanee, la vera sfida è migliorare il livello complessivo di efficienza energetica degli edifici, un’operazione capace di generare benefici economici e ambientali significativi. Tuttavia, sottolinea Ecco, la legge di Bilancio 2025 “rischia di frenare questo processo, equiparando le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica a quelle per le ristrutturazioni generiche”. A partire dal 2025, entrambe le tipologie di intervento avranno una detrazione del 50%, destinata a scendere al 36% negli anni successivi. Per sostenere l’efficienza, secondo il think tank, bisognerebbe dunque “mantenere l’Ecobonus al 65%, dato che avrebbe lo stesso impatto in termini di spesa pubblica”.