Addio al vincolato. I sindacati in audizione: “lo spostamento non è risolutivo”
Lo hanno in audizione i rappresentanti di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil alla sesta e decima commissione della Camera
"Lo spostamento dal gennaio 2018 al luglio 2019 della data che segna il superamento del mercato tutelato in favore di quello libero è un dato positivo, ma non risolutivo”. Lo hanno detto in sede di audizione Antonio Losetti e Massimiliano Placido, che rappresentano Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil, alla sesta e decima commissione della Camera dei Deputati intervenendo sul processo di liberalizzazione del mercato elettrico.
“Se, da una parte, conferma i nostri dubbi circa l'opportunità della scelta, dall'altra non elimina l'obbligo, da parte dell'utente, di passare al mercato libero". Si richiede "da parte degli organi preposti maggior controllo sulla veridicità delle offerte contrattuali, maggior trasparenza nella fatturazione delle bollette, mantenimento di garanzie per i clienti economicamente svantaggiati e contrasto alle pratiche commerciali scorrette".
"A nostro parere, l'apertura completa al mercato libero richiederà tempi più lunghi e rischia di non garantire, neppure al termine del percorso, prezzi più bassi per la parte più debole del mercato (utenti domestici e piccole aziende). Occorre inoltre prevedere un ruolo per l'acquirente unico, al fine di garantire una equità del mercato. Allo stesso tempo - concludono i tre sindacalisti - chiediamo con forza una salvaguardia occupazionale e l'applicazione a tutti i futuri dipendenti del contratto elettrico, che un tale processo di liberalizzazione metterebbe inevitabilmente a rischio".