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L’Africa che cambia. Usa e Russia si contendono la prima centrale nucleare del Ghana e il Kenya vuole il suo reattore

where Accra (Ghana) when Mar, 07/05/2024 who roberto

Il vincitore verrà annunciato a fine anno, mentre la costruzione inizierà nel 2026. Accra intende così diversificare le forniture energetiche

È guerra totale tra Stati Unitighana-nuclear.jpg e Russia in tutto il mondo anche per la realizzazione di reattori nucleari. La nuova disputa è oggi nel Ghana dove Washington, che è in vantaggio per i legami politici con Accra,  e Mosca, da tempo molto attiva in Africa, si contendono la costruzione della prima centrale in quel Paese.
 
L’energia del Ghana
Il Ghana intende diversificare il mix energetico affiancando l’energia nucleare alle fonti idroelettriche, termiche e rinnovabili già esistenti. La costruzione inizierà nel 2026 e avrà una durata complessiva stimata di cinque anni. Dopo una crisi energetica a livello statale tra 2006 e 2007, le autorità di Accra hanno inaugurato il programma nucleare nazionale nel 2008. Inizialmente era stato fissato l’obiettivo di avere una centrale nucleare entro il 2018, ma la mancanza di impegni finanziari e politici ha rallentato il processo. Il Paese africano prevede tuttavia che l’energia nucleare rappresenterà il 5% del mix energetico nazionale entro il 2030 e il 35% entro il 2070. Attualmente, in Africa esiste una sola centrale nucleare – quella di Città del Capo in Sudafrica, entrata in funzione nel 1984. La russa Rosatom è invece alle prese con la costruzione di un impianto in Egitto, a El Dabaa, sulla costa mediterranea, e di un altro in Uganda.
Il vincitore della gara d’appalto verrà annunciato alla fine del 2024 dal presidente uscente Nana Akufo-Addo, ha dichiarato Stephen Yamoah, direttore esecutivo di Nuclear Power Ghana, che supervisiona il progetto. La selezione comporterà la scelta tra diverse opzioni, tra cui impianti su larga scala e piccoli reattori modulari. Laddove gli Stati Uniti potrebbero essere in vantaggio grazie alle relazioni amichevoli esistenti fra i due Paesi, alcuni ipotizzano che i legami storici della Russia con il Ghana potrebbero giocare un ruolo nel processo decisionale.
 
Il Kenya pianifica un reattore nucleare
Intanto anche il Kenya ha annunciato di avere compiuto “progressi significativi” nello sviluppo delle infrastrutture con un piano ambizioso che prevede l’ingresso nel settore nucleare. L’intenzione è dedicarsi alla costruzione di un reattore di ricerca nucleare per poi procedere con l’istituzione di una produzione energetica nucleare commerciale. Il Kenya, tramite l’Agenzia di Potere e Energia Nucleare (NUPEA), si è impegnato in un piano quinquennale dal valore di 273 milioni di dollari che comprende lo sviluppo infrastrutturale nucleare, l’interazione con le parti interessate, la ricerca e l’innovazione, il miglioramento della capacità energetica e un programma specifico per un reattore di ricerca. La mossa rientra negli obiettivi del Kenya di spostarsi verso fonti di energia pulite e di far fronte alla crescente richiesta energetica, in un paese con più di 55 milioni di abitanti e un tasso di crescita annuale del 2%.
Nel 2022 il governo kenyota ha individuato Kilifi e Kwale come i due siti più adeguati per ospitare l’energia nucleare, puntando su località che offrono le condizioni ottimali per lo sviluppo di tale tecnologia.
 
A Taipei, invece, protestano
Meno entusiasmo c’è invece in Asia e più in particolare a Taipei, dove i dimostranti hanno protestato contro una centrale nucleare nel sud di Taiwan, chiedendone la chiusura. La polizia ha arrestato circa 300 attivisti. Il paese ha 4 centrali, due in via di dismissione, una in uso e una quarta la cui costruzione è stata interrotta. I manifestanti sottolineano la pericolosità del nucleare in un paese dove sono frequenti i terremoti, anche di forte intensità, come l’ultimo del 3 aprile.

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