Aiget a Pichetto: importante presidiare la positiva evoluzione dei mercati energetici italiani
Il presidente e i vicepresidenti Aiget Leonardo Santi, Giuseppe Alfano, Luca D’Ago, Antonio Ponzo Pellegrini e Piergiacomo Sibiano
Una delegazione di Aiget è stata stata ricevuta dal ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto per un aggiornamento e confronto sui più recenti sviluppi dei mercati energetici italiani. l'associazione italiana di grossisti di energia e trader, che rappresenta gran parte degli operatori del mercato libero, ha colto l'occasione per confrontarsi con il ministro su alcuni dei principali temi dell’attualità energetica, a partire dai più recenti positivi sviluppi nel definitivo superamento del regime dei prezzi amministrati, che si sta confermando importante opportunità di risparmio e di libera scelta per tutti i consumatori. Erano presenti il presidente e i vicepresidenti Aiget Leonardo Santi, Giuseppe Alfano, Luca D’Ago, Antonio Ponzo Pellegrini e Piergiacomo Sibiano
Che cosa è stata detto
Aiget ha fatto sapere di aver espresso pieno apprezzamento per le soluzioni recentemente adottate dal cosiddetto Decreto Energia in tema di gestione semplificata ed automatizzata delle domiciliazioni bancarie e di gestione delle possibili ripercussioni della cosiddetta «clausola sociale». Questi miglioramenti, inseriti in un contesto di spiccato interesse degli operatori del mercato libero a poter fornire il nuovo servizio a tutele graduali, hanno contribuito ad aumentare ulteriormente la concorrenza nel processo di assegnazione del Servizio, con i conseguenti vantaggi per i consumatori finali e per il sistema Paese.
Riguardo poi al sempre più cruciale tema dell’efficienza energetica in edilizia nel contesto del progressivo superamento del cosiddetto superbonus, Aiget ha riconfermato le proposte in materia già avanzate al ministero dell’Ambiente, sottolineando la necessità di stabilizzare il quadro normativo, prorogandone la validità almeno al 2030, e di riconsiderare la strutturazione delle opzioni di cessione del credito almeno per le progettualità che accedono al regime ordinario, introducendo opportune limitazioni e correttivi per evitare possibili distorsioni.