Articoli elettrici, solo l’11% è conforme alle norme sulle sicurezza
L'Istituto Italiano del marchio di qualità (Imq) e l’Agenzia delle dogane hanno compiuto verifiche su oltre 145mila articoli. Di questi, al 20% circa è stato imposto l'immediato divieto di vendita
Dopo 200 interventi di ispezioni e prove di verifica che hanno riguardato un campione rappresentativo di oltre 145.300 prodotti elettrici, solo l'11% è risultato conforme alle normative di sicurezza vigenti. È questo il bilancio 2013 dell'Istituto Italiano del marchio di qualità (Imq) e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che hanno lavorato fianco a fianco per la sicurezza degli italiani. Le indagini condotte hanno invece ottenuto un esito negativo sul restante 89% (corrispondente a un totale di circa 129.000 pezzi) poiché i prodotti non rispettavano i requisiti di sicurezza e qualità previsti dalle attuali direttive europee.
Di questi, il 20% circa è stato imposto l'immediato divieto di commercializzazione, mentre per i restanti sono state richieste rigorose azioni di conformazione. Tra le principali categorie di merci giudicate da Imq non conformi e dunque potenzialmente pericolose, ci sono stati alimentatori e caricabatterie per sigarette elettroniche, apparecchi d'illuminazione sia con sorgenti tradizionali e sia a Led, lampadine fluorescenti a basso consumo, lampade alogene e a Led, piccoli elettrodomestici (come, ad esempio, piastre per capelli e borse dell'acqua calda).
La selezione dei prodotti è stata condotta sulla base di un'analisi dei rischi, dai numerosi Uffici dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dislocati sul territorio. Per i prodotti che, al preliminare controllo dei funzionari doganali, hanno presentato tali parametri (come ad esempio la mancanza della marcatura Ce o la scarsa qualità dei materiali) è stato richiesto l'intervento dell'Imq. L'elevata percentuale di non conformità è dunque riferita ai campioni così selezionati.