Elettricità

Le tensioni internazionali sul fronte dell’energia stanno avendo un impatto estremamente pesante sul settore dei gas tecnici

Le tensioni internazionali sul fronte dell’energia stanno avendo un impatto estremamente pesante sul settore dei gas tecnici e medicinali, i cui impianti di produzione sono altamente energivori. L’allarme è di Assogastecnici, l’associazione nazionale delle imprese produttrici di gas tecnici, speciali e medicinali. L’energia elettrica, che negli ultimi mesi ha subito un aumento di prezzo senza precedenti, costituisce infatti una vera e propria materia prima per gli impianti di frazionamento dell’aria, da cui si ottengono l’ossigeno e l’azoto. “In questa fase - sottolinea il Presidente di Assogastecnici, Gian Luca Cremonesi - è fondamentale che il Governo mantenga alta l'attenzione sui temi dell'energia e attui una politica energetica tale da mantenere l'energia elettrica a prezzi competitivi per le industrie energivore come la nostra, che produce prodotti essenziali per la sanità e ricoprono un ruolo strategico, anche per la sicurezza e per l’ambiente, nella filiera produttiva di tutti i settori industriali, fra cui metallurgico, alimentare, elettronico, automobilistico, chimico, farmaceutico.”
 
Il settore
Il settore, che rappresenta una trentina di imprese, con un fatturato 2020 di circa 2,6 miliardi di euro e oltre 5.000 addetti diretti, conta circa una trentina di impianti di produzione primaria sul territorio nazionale che lavorano a ciclo continuo, oltre a circa 150 centri di riempimento secondari per la distribuzione locale di bombole e contenitori. In particolare, durante la pandemia le imprese produttrici di gas medicinali hanno moltiplicato gli sforzi per esaudire una richiesta di ossigeno più che duplicata, in condizioni operative difficilissime.  “Dobbiamo continuare a poter operare in modo sostenibile dal punto di vista economico, pena un effetto domino negativo che si riprodurrebbe anche su gran parte del sistema manifatturiero nel suo complesso”.