Cassazione, su Porto Tolle assoluzione per gli ex amministratori delegati di Enel
L'accusa era di pericolo di disastro ambientale causato dalle emissioni della centrale termoelettrica
“Si esclude l'ipotesi delittuosa di disastro e si ribadisce l'inammissibilità per prescrizione”. È quanto si legge nelle motivazioni con cui la I sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del procuratore generale di Venezia contro i tre ex amministratori Enel (Franco Tatò, Paolo Scaroni e Fulvio Conti) per la centrale di Porto Tolle.
L'accusa era di pericolo di disastro ambientale causato dalle emissioni della centrale termoelettrica. La Corte d'appello del capoluogo Veneto, il 18 gennaio dello scorso anno, aveva assolto gli ex vertici Enel con la formula “perché il fatto non sussiste”.
La Cassazione scrive nella sentenza che va confermata la sentenza della Corte veneziana in cui "si esclude l'ipotesi delittuosa" e che "l'evento disasatroso non è riscontrabile nel caso in esame", ma indica anche come il ricorso sia "inammissibile anche per carenza di interesse all'impugnazione" per "prescrizione del reato in data antecedente all'emissione della sentenza di primo grado del 31/03/2014".
In particolare, si legge, il reato risulta prescritto per Tatò al 14/12/2009 e per Scaroni al 21/12/2012 e per Conti al 21/02/2017, in data successiva alla sentenza di appello ma antecedente alla data del ricorso.