Centrale Enel a Brindisi, il comitato dei lavoratori: “L’impatto sulla salute è irrilevante”
Lo scrive il “Comitato energia, ambiente e territorio”, che raggruppa la gran parte i lavoratori della centrale, commentando i dati sul rapporto di valutazione del danno sanitario per la centrale Enel di Cerano presentati dall'Arpa a Brindisi
“I risultati dello studio di Arpa chiariscono una volta per tutte quello di cui siamo convinti da tempo, e cioè che l'impatto sulla salute della centrale Enel è assolutamente irrilevante”. Lo scrive in una nota Carlo De Punzio, del “Comitato energia, ambiente e territorio”, che raggruppa la gran parte i lavoratori della centrale, commentando i dati sul rapporto di valutazione del danno sanitario per la centrale Enel di Cerano presentati dall'Arpa a Brindisi.
“Per anni diversi soggetti - prosegue De Punzio - hanno strumentalizzato le paure dei brindisini diffondendo dati privi di fondamento tecnico e scientifico. Sono stati ipotizzati scenari catastrofici che hanno prodotto esclusivamente un danno di immagine al nostro territorio. Oggi, invece, è chiaro che altri paesi e territori dovrebbero invece ispirarsi a un modello energetico sempre più orientato ad una produzione sostenibile fatta di moderni sistemi ambientali e sviluppo delle fonti rinnovabili, così come Enel sta facendo”.
De Punzio conclude sostenendo che “adesso è quanto mai indispensabile che lo stesso livello di attenzione e di analisi venga esteso a tutte le sorgenti emissive presenti sul territorio di Brindisi e della sua provincia”.
Nelle conclusioni della relazione sui risultati della valutazione del danno sanitario per la centrale Enel Federico II di Cerano, presentata nei giorni scorsi a Brindisi nella sede del dipartimento provinciale di Arpa,
alla presenza del direttore regionale Giorgio Assennato, si legge: “La valutazione del rischio cancerogeno inalatorio delle emissioni 2010 dello stabilimento Enel di Brindisi - è scritto - evidenzia che, ipotizzando un'esposizione costante a concentrazioni modellate per 70 anni, le probabilità aggiuntive per la popolazione di sviluppare un tumore nell'intera vita risultano inferiori a un caso su diecimila”.
Nella relazione è riportato inoltre che “per tutti gli inquinanti normati la distribuzione al suolo degli inquinanti primari emessi da Enel risulta conforme ai valori limite”.
Infine, si fa presente che “il risultato è il frutto di uno studio sito-specifico e che è attualmente in elaborazione la valutazione del danno sanitario inclusiva di tutti gli impianti industriali di Brindisi”.
Una legge regionale del 2012 prevede infatti l'effettuazione di una valutazione del danno sanitario per stabilimenti industriali insistenti su aree ad elevato rischio di crisi ambientali o Sin della Puglia soggetti ad Aia, con il requisito aggiuntivo di essere fonti di idrocarburi policiclici aromatici, di produrre polveri o di scaricare rifiuti nei corpi idrici. Secondo quanto riportato nello studio, il maggior peso emissivo tra le sorgenti industriali brindisine risulta comunque attribuibile a Enel.