Chiude a settembre la centrale nucleare di Three Mile Island: fa perdere troppi soldi
Da anni la centrale americana, nota per l'incidente avvenuto nel 1979, è in perdita e fa fatica a competere con altri impianti che producono energia elettrica da gas e rinnovabili
Ora c’è una data, ed è quella del 30 settembre prossimo. Proprio in quel giorno la centrale nucleare di Three Mile Island, in Pennsylvania, cesserà definitivamente di funzionare: lo ha annunciato Exelon, la principale compagnia per la fornitura di energia elettrica degli Stati Uniti, che gestisce l’impianto.
Exelon ha deciso di chiudere l’impianto unicamente per ragioni economiche: da anni è in perdita e fa fatica a competere con altri impianti che producono energia elettrica da fonti tradizionali e rinnovabili.
La società aveva già annunciato la chiusura di Three Mile Island due anni fa e aveva poi lanciato una campagna di opinione per chiedere un sussidio ai parlamentari della Pennsylvania: l’idea era ottenere una sorta di compenso perché produce energia pulita, senza emissioni di carbonio. In altri stati, come per esempio il Connecticut e l’Illinois, l’idea aveva funzionato, ma in Pennsylvania ha incontrato l’opposizione della forte industria di gas naturale da un lato e degli ambientalisti dall’altro.
Three Mile Island è nota specie negli Usa per il famigerato incidente del marzo 1979 che coinvolse l’Unità 2 del reattore nucleare, considerato il più grave incidente nucleare degli Stati Uniti. Non causò immediatamente morti o feriti, ma nel 2008 l’istituto della sanità americano concluse che in due contee adiacenti a quella della centrale si era osservato un aumento dei casi di tumore a partire rispettivamente dal 1990 e dal 1995, oltre dieci anni dopo l’incidente.