Class action addizionale sull’accisa elettrica, si muove Cna Modena
Secondo gli artigiani emiliani bisogna fare presto a causa della prescrizione. Rimborsi da 600 a 4mila euro
Parte dall’Emilia la battaglia legale per i rimborsi dell’addizionale provinciale sull’accisa dell’energia elettrica per gli anni 2010 e 2011. Il primo annuncio ufficiale è di Cna Modena. La vicenda prende il via dalla recente sentenza della Cassazione che ha dichiarato l’inapplicabilità dell’addizionale provinciale sull’accisa dell’energia elettrica gravante sui consumi del 2010 e del 2011, cioè, prima dell’abrogazione di quest’ultima per incompatibilità con la normativa comunitaria.
“Siamo già disponibili per sostenere le imprese in questo iter - sottolinea in un’intervista a QE il presidente Claudio Medici - , prima valutando l’effettiva convenienza della domanda, poi istruendo le istanze per il rimborso. Ma stiamo facendo di più: per ovviare ad eventuali e probabili dinieghi da parte dei fornitori, è in corso di valutazione la possibilità di dar corso ad un’eventuale class action per tutelare le imprese di Cna Modena”. “Occorre però fare presto - rimarca Medici - la richiesta di restituzione, infatti ha un termine di prescrizione decennale. In altre parole, si è già perso il diritto al rimborso relativo alle accise pagate a gennaio 2010. Occorre presentare la domanda quanto prima per interrompere la prescrizione”.
Cna ha tentato di calcolare, per sommi capi, a quanto potrebbero ammontare le restituzioni dell’accisa. Si va dai 4.000 euro per un’impresa che spenda circa 2.000 euro al mese di energia elettrica, ai 600 euro complessivi di chi ha una bolletta di 500 euro al mese. In ogni caso, sul territorio provinciale si parla di “numerosi milioni di euro”.