Il no a tutto della Sardegna. Deposito scorie nucleari: chiesto incontro urgente al governo
Per la presidente della Sardegna Todde la posizione riflette il sentimento unanime dei cittadini sardi, che per il 97% dei votanti si è dichiarato contrario a qualsiasi installazione nucleare sull'isola
La Sardegna – che manda via nave in altre regioni i rifiuti radioattivi che essa stessa produce - non vuole ospitare il deposito per le scorie nucleari e per questo chiede un incontro urgente con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto. Nei giorni scorsi i 16 sindaci delle otto aree individuate nell'isola hanno già partecipato a un vertice urgente con l'assessora regionale all'Ambiente, Rosanna Laconi. Il passaggio successivo è ora la richiesta da parte della Regione di un incontro a Roma col ministero.
La voce del 97% dei sardi (nel 2011)
''La Sardegna ha già espresso più volte il no - ricorda Alessandra Todde ad AdnKronos - come deliberato dal Consiglio regionale nel 2021 e ulteriormente confermato dall'ordine del giorno approvato nei giorni scorsi''.
''Ho agito con tempestività per convocare questa riunione straordinaria coinvolgendo i sindaci e assessorati competenti, affinché emergesse chiaramente la condivisione del sentimento unanime di opposizione all'ipotesi di ospitare il deposito delle scorie nucleari in Sardegna".
''Questa battaglia – aggiunge Todde - è un pilastro del nostro impegno per la tutela dell'ambiente, della sicurezza e del benessere delle comunità locali. La nostra posizione, ha concluso Todde, riflette il sentimento unanime dei cittadini sardi, espresso chiaramente nel referendum del 2011, dove il 97% dei votanti si è dichiarato contrario a qualsiasi installazione nucleare sull'isola''.