Cobas: avviate 20 procedure di licenziamento alla centrale Edipower di Brindisi
Un accordo sarebbe stato firmato dalle organizzazioni sindacali nazionali e prevede l’accompagnamento sino alla pensione di chi, tra i 20, non si opporrà alla procedura stessa
A2A avrebbe aperto le procedure di licenziamento per 20 dei 69 lavoratori rimasti della centrale termoelettrica Edipower di Brindisi, ferma da due anni. L’azienda provvederà poi all’accompagnamento sino alla pensione di chi tra i 20 non si opporrà alla procedura stessa. Per gli altri, mobilità verso altri siti produttivi di A2A ed Edipower, nell’ambito e nelle possibilità delle situazioni contingenti. Lo comunica la sede locale del Cobas dalle pagine di Brindisireport.it.
L’impianto chiude perché “anti-economico”- “Il tutto è contenuto nell’accordo tra la società e le organizzazioni sindacali nazionali elettriche siglato il 13 ottobre scorso a Milano presso la sede di Confindustria”, denuncia il sindacato. “Addirittura si sente dire che entro il 30 novembre si avrà un quadro completo del destino di ogni singolo lavoratore”. Il Cobas, riassumendo i contenuti dell’accordo, sottolinea che A2A annuncia la chiusura dell’utilizzo delle fonti fossili per la produzione di energia elettrica, “perché fortemente anti-economico, in particolare di olio combustibile e di carbone, e propone sugli stessi siti la riconversione verso una filiera ambientale e a biomassa. Questa decisione, si scrive sempre nell’accordo, deriva dal fatto che la grande produzione elettrica da energie rinnovabili ha completamente cambiato il mercato elettrico, i prezzi, causando questo tipo di situazione”.
Dismissioni per due gruppi su quattro - Cosa ne sarà della vecchia centrale? A2A parla di dismissione di due gruppi su quattro e di un presidio di lavoratori per gli altri due. L’impressione è che non voglia perciò procedere con lo smantellamento e la bonifica del sito, come chiedono varie forze politiche e i movimenti ambientalisti. Ma questa è anche la posizione del Cobas, che propone inoltre, per l’aliquota residua di lavoratori non pre-pensionabili e non disposti alla mobilità verso altri impianti di A2A, il trasferimento a Enel Cerano. Il 22 ottobre si terrà alla prefettura di Brindisi un nuovo incontro tra le parti.