Elettricità

Il presidente Marco Bruseschi denuncia il dato abnorme dello sbilanciamento operato dall'AU che raggiungeva circa il 20% del suo approvvigionamento mensile in grado di incidere sulla tariffa finale

“Con l'approvazione del DDL concorrenza - in discussione in questi giorni al Senato, ndr - il ruolo dell'Acquirente Unico dovrà essere profondamente rivisto e con esso, se ancora si vorrà parlare di tutela dei consumatori, vanno riviste le responsabilità di controllo sul suo operato”. Lo ha detto Marco Bruseschi, presidente dei Consorzi Energia di Confindustria, secondo il quale “non è più accettabile che gli errori, che questo soggetto commette nelle strategie di approvvigionamento sul mercato, siano pagati non solo dai consumatori civili ma anche dall'intero mercato libero”.
Il dato abnorme dello sbilanciamento - È evidente - ha spiegato – che, se si analizzano i dati degli ultimi tre mesi, emerge il dato abnorme dello sbilanciamento operato dall'AU, che raggiungeva circa il 20% del suo approvvigionamento mensile. Sarebbe opportuno che l'Autorità di Vigilanza chiarisse “se questo comportamento rappresenta un grave errore di previsione, paradossale in quanto dovrebbe proteggere i consumatori più deboli, o faccia parte - caso ancora più grave - di una strategia speculativa miope”.
Gravi ripercussioni in tariffa - Secondo le valutazioni del coordinamento dei Consorzi, questo errore potrebbe aver determinato 1,38% punti percentuali dell'aumento della tariffa elettrica dell'Autorità di fine settembre, pari complessivamente al 3,4%. Per queste ragioni Bruseschi chiede fermamente che “anche a beneficio del dibattito la discussione istituzionale sul ruolo della maggior tutela nel DDL concorrenza, sarebbe necessario che l'Aeegsi fornisca in modo trasparente un impact assessment sulle politiche di approvvigionamento dell'AU rispetto ai soggetti tutelati e rispetto agli effetti sull'intero mercato”.