Elettricità Futura: la filiera elettrica italiana è un'eccellenza globale
Per l’Italia risparmi pari a 30 miliardi di euro all’anno e 500.000 nuovi posti di lavoro entro i prossimi 8 anni attuando il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico
“Il Piano 2030 di sviluppo del settore elettrico assume una valenza strategica per il nostro Paese, perché ci permetterà di arrivare all’85% circa di elettricità rinnovabile partendo dall’attuale 38%. Così facendo, l'Italia potrebbe risparmiare 30 miliardi di euro all’anno di importazioni di gas”. Lo ha spiegato Agostino Re Rebaudengo, Presidente Elettricità Futura - la prima Associazione italiana per rappresentatività dell’intera filiera elettrica che conta oltre 500 imprese associate - nel suo intervento di apertura all’evento organizzato dall’Associazione nell’ambito di Key Energy.
Una leadership tecnologica
“Le imprese del settore elettrico italiano e della sua filiera industriale sono già oggi eccellenze competitive a livello globale. L’Italia è il sesto Paese esportatore di tecnologie rinnovabili nel mondo. Sale al quarto posto nella classifica globale per alcuni componenti eolici. Negli ultimi 10 anni il saldo commerciale import – export dell'Italia nelle tecnologie rinnovabili è stato sempre positivo. E sarà sempre più positivo con benefici crescenti anche per l’occupazione: in Italia le imprese del settore elettrico e della sua filiera industriale potrebbero creare 500.000 posti di lavoro entro il 2030”.
Gli interventi al dibattito
“Lo Sviluppo dell’elettricità rinnovabile in Italia, l’impatto sulle reti e sui procedimenti autorizzativi” sono i stati i temi affrontati all’evento di Elettricità Futura non solo da un punto di vista nazionale ma anche europeo, grazie all’intervento di Raffaele Rossi, Head of Market Intelligence, SolarPower Europe, che ha approfondito lo sviluppo del fotovoltaico in Europa e i benefici sull’occupazione. “Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario agire in maniera coordinata su tre elementi: sviluppo delle fonti rinnovabili, diffusione dei sistemi di accumulo e investimenti sulle infrastrutture di rete, che rappresentano il vero fattore abilitante della transizione energetica” ha detto Luca Marchisio, Head of Strategy di Terna, la società che gestisce l’infrastruttura di trasmissione nazionale. La burocrazia è ancora un freno, anche per la transizione energetica, un percorso virtuoso che in Italia è fermo praticamente da quasi un decennio. Cristina Martorana, Partner Studio Legale, Legance, è intervenuta sul tema chiave della semplificazione e ottimizzazione dei procedimenti autorizzativi per gli impianti energetici. Altri temi di intervento sono stati le potenzialità del mercato nazionale dei contratti d’acquisto a lungo termine dell’elettricità rinnovabile, gli orizzonti della mobilità elettrica in vista dei nuovi target europei, le comunità energetiche come ventaglio di soluzioni non solo fotovoltaiche, le prospettive dei pompaggi, il nuovo ruolo del consumatore, le applicazioni virtuose dell’agrivoltaico, la diffusione delle tecnologie off-shore in Italia.