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Energy release. Confindustria presenta il decreto alle imprese

where Roma when Mar, 01/10/2024 who roberto

Confindustria ha presentato alle associazioni e alle aziende del sistema confederale la misura energy release, definita in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e il Gse

Servirà a dare alle imprese un pexels.jpgmeccanismo pluriennale di fornitura di energia pulita a prezzi competitivi. Così Confindustria ha presentato alle associazioni e alle aziende del sistema confederale la misura energy release.
 
Cosa contiene
Il provvedimento è finalizzato a promuovere e accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica, tenuto conto degli obiettivi previsti dal piano nazionale integrato energia e clima - Pniec. Nello specifico, la misura aiuta la transizione energetica dei settori industriali esposti alla concorrenza internazionale e a maggiore rischio di delocalizzazione, fornendo ai clienti finali energivori una priorità nella concessione di superfici pubbliche per la realizzazione degli impianti in caso gli enti concedenti ricevessero più richieste per le medesime aree e la facoltà di richiedere per 36 mesi (3 anni) una anticipazione del 50% dell’energia che verrà generata in seguito ai loro investimenti e delle relative garanzie d’origine.
 
Il settore interessato
La platea delle imprese energivore in Italia è di circa 3.800, di cui 400 grandi imprese e 3.400 di dimensione medio-piccola. Con l’Energy release queste possono abbattere i costi energetici fino ad un terzo dei loro consumi annui per i prossimi tre anni e investire in progetti rinnovabili. Sarà fondamentale – dicono- una grande partecipazione delle aziende per estendere al massimo i benefici della misura. I costi energetici elevati rappresentano una barriera significativa per la competitività e la crescita industriale, in particolare per i settori ad alta intensità energetica europei, che hanno visto una riduzione della produzione del 10-15% dal 2021. Per preservare la resilienza dell’industria nel lungo termine, oltre a promuovere gli investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio, servono anche e soprattutto prezzi dell’energia confrontabili con quelli degli Stati membri e dei Paesi extra-Ue.
 
I commenti di Regina e Pichetto
 “Oggi si sta verificando un preoccupante trend, secondo il quale i differenziali fra l’Italia e le altre borse elettriche europee si stanno allargando: lo scorso mese il prezzo elettrico italiano è stato pari a 128,44 euro per MWh, 57% in più della Germania, 41% in più della Spagna e 135% in più della Francia”, ha affermato il delegato del presidente di Confindustria per l’energia, Aurelio Regina, che ha poi ribadito come l'energy release possa alleggerire la pressione competitiva sulle aziende se verranno registrate sufficienti adesioni: “Il lavoro di Confindustria si è concentrato sul dialogo con le Istituzioni per ampliare il più possibile la platea di beneficiari, perché vediamo questo provvedimento come un primo tassello della riforma del mercato elettrico. Procediamo nella direzione del disaccoppiamento del prezzo dell’energia green da quello dell’energia fossile come indicato anche da Draghi nel suo rapporto sulla Competitività Europea”.
“Dobbiamo mettere in condizione il sistema produttivo italiano di competere col resto d’Europa. Con l’energy release abbiamo fatto la scelta di dare una risposta a quasi quattromila imprese più energivore che hanno una concorrenza internazionale e che altrimenti non potrebbero reggere”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, commentando la misura. La norma, ha ricordato il ministro, “va nell’indirizzo di alimentare le rinnovabili ragionando su un modello di flessibilità notevole, che permetta di superare la difficoltà che c’è nel reperimento di aree, usando anche quelle a distanza autorizzate”. “Dobbiamo porci – ha detto Pichetto – anche obiettivi in avanti, dare soluzioni per il futuro e su questo ho apprezzato la posizione netta di Confindustria per il nucleare. C’è una base di conoscenza notevole, conservata in università e centri di ricerca. Sarà presentata nei prossimi mesi la proposta di nuovo quadro giuridico e confido entro il 2025 nella norma primaria da parte del Parlamento”.

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