Francia: nuovi disordini sul sito di costruzione della diga di Sivens
Incidenti nella località del sud della Francia dove dovrebbe sorgere una controversa diga, a pochi mesi dalla morte di un giovane manifestante, ucciso da un gendarme
Si riaccendono le tensioni intorno a Sivens, località del sud della Francia dove dovrebbe sorgere una diga, la cui costruzione è assai controversa. Gli scontri seguono di pochi mesi la morte di un giovane manifestante, ucciso da una granata sparata da un gendarme. Stavolta a scontrarsi sono state la fazione contraria e quella favorevole alla realizzazione del progetto, quest’ultima costituita soprattutto da agricoltori della zona, alla vigilia della riunione del consiglio regionale che dovrà decidere del futuro dell'area e discutere di alcune proposte alternative alla diga.
Alcuni rappresentanti degli agricoltori, che fin da lunedì bloccavano gli accessi alla zona presidiata dai militanti ecologisti anti-diga, sono penetrati nell'area del presidio e hanno divelto alcune tende e diversi cartelloni di protesta. Nel frattempo, un gruppo di ambientalisti venuti a dare supporto e fornire provviste agli “occupanti” hanno tentato di forzare il blocco degli agricoltori. I gendarmi sono subito accorsi per fare da cuscinetto tra i due campi, ma la tensione resta elevata.
Nell'ottobre scorso, durante scontri notturni tra manifestanti e poliziotti intorno al sito di Sivens, il giovane studente e militante ecologista Remi Fraisse fu colpito a morte da una granata sparata da un gendarme. La vicenda causò forti polemiche, sul ritardo con cui fu comunicato il decesso del giovane, noto da subito agli agenti sul posto.