Elettricità

Da mesi la costruzione del reattore ha incontrato la resistenza di organizzazioni e movimenti locali: la zona scelta per costruire l'impianto è quella sulla quale, nel 2004, si abbatté il maremoto che causò molte vittime e danni. L’impianto si trova nello Stato meridionale del Tamil Nadu

La Corte Suprema indiana ha dato il via libera al proseguimento dei lavori per rendere operativa l'unità della centrale nucleare di Kudankulam, nello Stato meridionale del Tamil Nadu, precisando che “è utile e necessaria per contribuire alla crescita economica nazionale” e che “l'interesse della maggioranza deve prevalere su quello di una minoranza”, intendo con ciò quella avversa al progetto.
Da mesi la costruzione della centrale ha incontrato la resistenza di organizzazioni e movimenti locali. Reagendo all'ordinanza, un leader del Movimento popolare contro l'energia nucleare (Pmane) ha detto all'agenzia Ians di Chennai che “si tratta di una decisione tardiva ed ingiusta. Non la riconosciamo e le nostre proteste contro il progetto continueranno”. Gli attivisti hanno ricordato che la zona scelta per costruire l'impianto è quella dello tsunami che, nel 2004, coinvolse vari Paesi asiatici causando molte vittime e danni.
Nell'ordinanza, comunque, la Corte ha chiesto al governo di farle pervenire un dettagliato rapporto sulle misure di sicurezza e le modalità di monitoraggio previsti per l'impianto. L’India ha un grave deficit energetico ed ha messo in cantiere la realizzazione di numerose centrali nucleari per aumentare di almeno 14 volte la generazione di energia attuale.