Il Mise non ci sta: l’aumento delle bollette non dipende dal Governo
Lo hanno precisato fonti del ministero dello Sviluppo Economico, dopo le osservazioni fatte da Vincenzo Piso, capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc)
L'aumento delle bollette di luce e gas annunciato dall'Authority, scattato nei giorni scorsi, “deriva da dinamiche che nulla hanno a che vedere con la politica di riduzione delle tariffe elettriche che il governo sta portando avanti e che prevede, tra le altre cose, un calo del 10% della spesa energetica per le Pmi rispetto ai livelli che si sarebbero registrati in assenza dell'intervento del governo”. Lo precisano fonti del ministero dello Sviluppo Economico dopo le osservazioni fatte da Vincenzo Piso, capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Ambiente alla Camera.
Tutta colpa del caldo di luglio e delle rinnovabili - Come la stessa Autorità ha infatti chiarito, rilevano ancora le stesse fonti, “a trainare all'insù le tariffe elettriche del quarto trimestre concorrono due fattori, entrambi indipendenti dalle scelte dell'esecutivo: l'aumento dei costi complessivi per l'approvvigionamento dell'energia che risente dei picchi di prezzo all'ingrosso registrati a luglio e l'esigenza di adeguare al rialzo gli oneri di sistema, in particolare quelli necessari a coprire l'ultima fase di sussidi per i certificati verdi”. E comunque, anche in presenza dell'adeguamento scattato, sottolineano, “l'esborso complessivo delle famiglie nel 2015 sarà inferiore rispetto all'anno precedete. Ulteriori benefici sono attesi dall'approvazione definitiva del Ddl Concorrenza che interviene anche in materia energetica”.