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Profondo rosso per l’energia in tutta Europa. Perdite e tagli in Germania, Regno Unito e Svizzera

where Milano when Lun, 14/03/2016 who redazione

La perdita per E.on è di 7 miliardi, Npower taglia 2.500 posti di lavoro. Rosso profondo anche per la Svizzera Alpiq

Tempi duri per le alcune compagniestromausfall-570x390.jpg energetiche europee, che registrano perdite di esercizio e tagli occupazionali significativi. Tra questi E.On, la cui perdita netta è in aumento ed è salita nel 2015 a 7 miliardi di euro, dai 3,16 miliardi di euro dello scorso anno. I conti in rosso del colosso energetico tedesco sarebbero causati dalle pesanti svalutazioni delle attività di generazione. Le vendite di gas sono comunque aumentate, compensando i prezzi più bassi. Inoltre, la società ha mantenuto il suo dividendo, anche se prevede guadagni più bassi per l'anno fiscale 2016.

Gli ultimi risultati riflettono oneri di svalutazione di 8,8 miliardi di euro, registrati nell'autunno del 2015, principalmente da attività di generazione. La perdita netta è di 3,60 euro per azione, rispetto ad una perdita di 1,64 euro nel 2014. L'utile netto sottostante è di 1,65 miliardi di euro, lo stesso dell'anno scorso. Il risultato prima degli interessi e delle imposte per l'anno è diminuito del 7 per cento anno su anno a 4,37 miliardi di euro.
Le vendite sono cresciute del 3 per cento, a 116,22 miliardi di euro da 113,10 miliardi di euro dell'anno precedente. Il Consiglio di Gestione e il Consiglio di Sorveglianza proporranno all'assemblea un dividendo di 0,50 euro per il 2015, invariato rispetto al 2014.

Crisi per la anglo-tedesca Npower - Pesantissimo piano di tagli occupazionali in arrivo alla britannica Npower, uno dei sei maggiori fornitori di elettricità e gas nel Regno Unito e controllata britannica del gruppo tedesco dell'energia Rwe, che si prepara a formalizzare il taglio di 2500 posti di lavoro, secondo quanto annuncia la Bbc. Si tratta di un quinto dell'intera forza lavoro dell'azienda, passata sotto il controllo del gigante tedesco Rwe e che finora impiegava 11.500 persone in Gran Bretagna. Npower è al centro di una crisi profonda: ha accumulato perdite per una cinquantina di milioni di sterline nei soli primi 9 mesi del 2015, si è vista sfuggire 200.000 utenti e ha ricevuto di recente più reclami di tutte le principali società concorrenti britanniche. Ad aggravare la situazione ci sono poi le difficoltà congiunturali della Rwe, colpita in questi mesi dal calo dei prezzi di gas e petrolio. Dave Prentis, del sindacato Union, ha definito l'impatto di questi tagli, se confermati, "devastante per i lavoratori", pronosticando inoltre un aggravamento delle incertezze sul futuro della stessa azienda.

Non va meglio Alpiq, numero uno dell'energia in Svizzera: ha archiviato il 2015 con una perdita netta di 830 milioni di franchi, a fronte del passivo di 902 milioni subito del 2014. In contrazione anche il volume d'affari, a causa della forza del franco e dei bassi prezzi. Vista la difficile situazione finanziaria, il consiglio di amministrazione propone di non distribuire dividendi. Il fatturato, secondo quanto rende noto la società con sede a Losanna, è sceso del 16,7% a 6,71 miliardi. Hanno pesato sulla redditività delle centrali svizzere i bassi prezzi dell'elettricità, i sussidi concessi alle energie rinnovabili, le tasse e la debolezza del corso di petrolio, gas e carbone. Al netto degli effetti straordinari il risultato operativo lordo Ebitda si è assestato a 480 milioni di franchi (-21,2%), il risultato Ebit a 261 milioni (-26,7%) e l'utile netto a 46 milioni (-68,3%). Le variazioni monetarie hanno causato rettifiche di valore e accantonamenti post imposte pari a 855 milioni di franchi, che concernono in primo luogo le centrali idroelettriche.
Per l'esercizio in corso, Alpiq prevede un contesto congiunturale difficile: il basso livello dei prezzi continuerà a incidere sul risultato operativo, in un quadro di regolamentazioni che provoca distorsioni della concorrenza.

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traliccio crollato