Tempo di bilanci. Bene i risultati di Enel nei nove mesi ma calano i ricavi trainati dal termoelettrico
Sono positivi tutti i dati sugli utili ma non quelli sui ricavi, calati del 17,1% a causa dei minori volumi di energia termoelettrica prodotti e alle minori quantità di energia elettrica e gas vendute
Crescono nei primi nove mesi i risultati di Enel: l’ebitda ordinario è a 17,4 miliardi di euro (+6,5% rispetto ai nove mesi del 2023) e utile netto ordinario a 5,8 miliardi di euro (+16,2% rispetto ai nove mesi del 2023). Gli investimenti nelle reti ammontano a 4,2 miliardi di euro (+11,7% rispetto ai nove mesi del 2023) con impiegati destinati principalmente in qualità e resilienza. Male i ricavi, calati del 17,1% a 57,6 milioni di euro.
Ricavi e margini
Più nel dettaglio. L’ebitda è a 18.595 milioni di euro (15.220 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +22,2%). Risultato netto ordinario del gruppo a 5.846 milioni di euro (5.033 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +16,2%). L’aumento è principalmente riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria, unitamente alla riduzione degli oneri finanziari netti e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi. Il risultato netto del gruppo a 5.870 milioni di euro (4.253 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +38%). I ricavi sono in calo del 17,1% a 57.634 milioni di euro (69.534 milioni di euro nei nove mesi del 2023). La variazione è principalmente riconducibile ai minori volumi di energia termoelettrica prodotti e alle minori quantità di energia elettrica e gas vendute sui mercati finali in un regime di prezzi decrescenti, unitamente alle variazioni di perimetro nei due periodi a confronto. Tali effetti sono in parte compensati dalle performance positive derivanti dalla vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili e dai risultati delle reti di distribuzione. ebitda ordinario a 17.449 milioni di euro (16.386 milioni di euro nei nove mesi del 2023, +6,5%) L'andamento è attribuibile al positivo contributo dei business integrati, guidati dalla performance delle energie rinnovabili, che ha beneficiato della progressiva normalizzazione del mercato delle commodity, nonché della buona disponibilità delle risorse rinnovabili, compensando ampiamente la contrazione dei margini nei mercati finali e nella generazione da fonte termoelettrica. Positivo, al netto delle variazioni di perimetro, anche l’apporto delle attività di gestione delle reti di distribuzione, grazie al maggior volume di investimenti. L’Indebitamento finanziario netto è a 58.153 milioni di euro (60.163 milioni di euro a fine 2023, -3,3%). Deliberato un acconto sul dividendo 2024 pari a 0,215 euro per azione, in pagamento dal 22 gennaio 2025.
Vendite di energia elettrica e gas
Le vendite di energia elettrica nei nove mesi del 2024 ammontano a 208,7 TWh, con un decremento di 20,1 TWh (-8,8%; -4,5% a parità di perimetro) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. In particolare, si rilevano minori quantità vendute in Romania (-6,3 TWh) e Perù (-4,1 TWh) per effetto della cessione delle attività di retail, in Italia (-10 TWh) e Spagna (-3,1 TWh), riconducibili a minori consumi unitari e alla fine del mercato tutelato in Italia, nonché in Argentina (-0,4 TWh), parzialmente compensate dai maggiori volumi venduti in Brasile (+2,9 TWh), Colombia (+0,4 TWh) e Cile (+0,5 TWh). Le vendite di gas naturale sono pari a 5 miliardi di metri cubi nei nove mesi del 2024, in diminuzione di 1 miliardo di metri cubi (-16,7%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente.
Scenario a fine anno
Alla luce dei risultati conseguiti nei nove mesi del 2024 e della visibilità sull’evoluzione del business nell’ultimo trimestre dell’anno, la guidance fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2024-2026 nel novembre 2023 è confermata: nel 2024, il gruppo prevede un ebitda ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un Utile netto ordinario compreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro.