Prospettive. Le società elettriche si rafforzano con prezzi alti, reti e transizione energetica
Analisi di Bloomberg Intelligence. In aumento gli investimenti per le utility energetiche a causa della transizione energetica ma rallentano i margini. Puntare su eolico e fotovoltaico
I prezzi dell'energia elettrica hanno registrato un deciso calo rispetto ai record del 2022 ma resteranno ancora molto elevati rispetto alla media storica. Lo rivela uno studio realizzato da Bloomberg Intelligence sulle prospettive del settore. Per questo motivo, i risultati delle società elettriche europee si avviano verso una fase di rallentamento ma rimarranno comunque solidi grazie ai prezzi ancora alti e alla continua espansione delle reti e delle rinnovabili.
I costi della transizione energetica
Da un punto di vista più strettamente finanziario gli analisti vedono per le utility energetiche europee quotate in Borsa un rallentamento del margine operativo lordo (Ebitda) al 5% rispetto all'8% del 2023 ed un aumento dell'indebitamento tra il 2024 e il 2025 a causa di piani di investimento più aggressivi per consentire di raggiungere gli obiettivi della transizione energetica. Gli investimenti nella transizione energetica, infatti, restano fondamentali per le prospettive di crescita, con una spesa in conto capitale destinata ad aumentare del 13% nonostante le condizioni di credito più rigide. Già verso la fine dell'anno scorso le società hanno messo a segno diverse operazioni per rafforzare il loro posizionamento nel settore delle rinnovabili, in particolare nell'eolico e nel fotovoltaico.
Quest'anno sulla performance delle utility peseranno anche i tassi d'interesse ancora alti che portano a un deciso aumento dei costi del debito. Si aggiungono anche gli effetti dei ritardi nella catena delle forniture e le tensioni geopolitiche che avranno impatti sia sul prezzo del petrolio che su quello del gas.