Prysmian annuncia la chiusura dello stabilimento di Ascoli, a rischio 120 posti di lavoro
I sindacati: "Inaccettabile, il ministero dello Sviluppo Economico ci convochi per discutere un piano industriale che impedisca il disimpegno dell'azienda sul territorio nazionale"
Il Gruppo Prysmian, azienda italiana leader mondiale nel settore cavi, annuncia la chiusura dello stabilimento di Ascoli, mettendo a rischio 120 posti di lavoro. “Una decisione sbagliata, inaccettabile - protestano i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil - che esula da scelte industriali e produttive ma che si basa unicamente su scelte di tipo finanziario, volontà che lascia aperte forti preoccupazioni anche per i destini degli altri nove siti produttivi (con circa 2.000 dipendenti) presenti nel nostro paese”.
I sindacati ritengono indispensabile aprire un confronto con Prysmian che garantisca trasparenza, impegni certi per il futuro dell'occupazione e investimenti per la salvaguardia di tutti gli stabilimenti, confronto che deve coinvolgere le massime istituzioni del Paese, per la forte valenza che il gruppo riveste sia a livello nazionale sia per ciò che riguarda il territorio di Ascoli, in grave sofferenza sul piano industriale e occupazionale.
Le segreterie nazionali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil richiederanno incontro al ministero dello Sviluppo Economico per chiedere un piano industriale per i prossimi anni che impedisca un progressivo disimpegno di "Prysmian" sul territorio nazionale.
A sostegno della vertenza, i sindacati proclamano una prima iniziativa di 2 ore di sciopero in tutto il Gruppo ed una manifestazione a Roma in occasione dell'incontro ministeriale.