Referendum, la Svizzera dice no all’abbandono del nucleare
I no alla proposta di chiusura di cinque reattori che producono circa un terzo dell'elettricità del Paese sono stati poco più del 54%
È stata bocciata l'iniziativa popolare per un abbandono pianificato dell'energia nucleare: posto in votazione referendaria in Svizzera, il testo promosso dai Verdi è stato infatti respinto dalla maggioranza dei cantoni. Per essere approvate, le iniziative popolari necessitano della doppia maggioranza di pareri favorevoli dei votanti e dei cantoni svizzeri. I 'no' alla proposta (che prevedeva la chiusura di 3 dei 5 reattori presenti nel Paese entro il prossimo anno) sono stati pari al 54,23% contro il 45,77%. A livello di Cantoni, il risultato è stato di 20 su 26. La partecipazione al voto è stata del 44,8%. Il Ticino ha bocciato il testo con il 53,74% "no" e i Grigioni con il 55,95%. I cantoni a favore del testo sono stati invece Basilea Città (60,48% di "sì"), Basilea Campagna (50,44%), Neuchâtel (56,78%), Vaud (54,57%), Ginevra (58,96%) e Giura (57,47%). Il quesito non riguardava il futuro del nucleare in Svizzera, ma unicamente la chiusura di cinque reattori che producono circa un terzo dell'elettricità del Paese. Di fatto un'accelerazione dell'uscita della Svizzera dal nucleare, con il divieto di costruire nuove centrali e il limite di 45 anni alla durata di esercizio degli impianti esistenti.
Se avesse vinto il "sì", la centrale di Beznau, la più antica funzionante al mondo con i suoi 47 anni di produzione, già al centro di numerose anomalie, avrebbe dovuto chiudere i battenti nel 2017.