Scambio di asset tra E.On e RWE. Cambia lo scenario dell’energia in Germania
Via all’Opa sull’acquisizione di Innogy, che diventerà leader nelle rinnovabili. Rwe sarà votato alla produzione di energia elettrica, mentre E.On sarà più focalizzato sulla distribuzione e vendita
Via libera a un profondo riassetto nei due big tedeschi (ed europei) dell'energia E.On e Rwe che, attraverso uno scambio di asset, ridisegnano il proprio futuro industriale e strategico, focalizzandosi rispettivamente sulla distribuzione e vendita di energia e sulla produzione.
Nel dettaglio, E.On rileverà da Rwe il 76,8% di Innogy, lanciando un'Opa sul resto delle azioni a 40 euro e cedendo in cambio il 16,67% del proprio capitale. Inoltre, E.On trasferirà a Rwe buona parte del proprio business delle rinnovabili e le quote di minoranza (che fanno capo alla controllata PreussenElektra) detenute negli operatori nucleari Emsland e Gundremmingen, già controllati da Rwe, oltre alla "costola" di Innogy che si occupa di rinnovabili e altri asset minori.
A saldo di tutto il riassetto, Rwe verserà a E.On 1,5 miliardi. L'esito dell'operazione sarà che Innogy diventerà un leader europeo delle rinnovabili, con Rwe votato alla produzione di energia elettrica mentre E.On sarà più focalizzato sulla distribuzione e vendita di elettricità.
A servizio dell'operazione, E.On effettuerà un aumento di capitale fino al 20%, che verrà sottoscritto "in natura" attraverso il conferimento di asset da parte di Rwe. E.On, per soddisfare gli azionisti di minoranza, lancerà anche un'Opa a 40 euro per azione su Innogy, di cui rileverà il 76,8% da Rwe, prezzo che include anche i dividendi attesi di 3,24 euro per azione da pagare quest'anno e l'anno prossimo.
Il risultato finale sarà una sostanziale "divisione di compiti" tra i due big tedeschi dell'energia, con E.On che si focalizzerà più sulla distribuzione e vendita di energia elettrica e Rwe che invece potrà guidare la svolta verde del Paese con l'uscita definitiva dal nucleare e la forte riduzione della produzione di energia elettrica da carbone (obiettivo su cui la Germania risulta in forte ritardo).
"Il nuovo mondo dell'energia è verde, digitale e distribuito. I nostri clienti si aspettano da noi soluzioni innovative che migliorino la loro vita: intendiamo rispondere a queste aspettative. Abbiamo una chiara concentrazione sul cliente, le competenze giuste, e anche la forza finanziaria per ampliare ulteriormente e in autonomia la nostra robusta posizione nel nuovo mondo dell'energia fino alla chiusura della transazione con RWE", ha dichiarato Johannes Teyssen, CEO di E.ON.
I conti di E.On e RWE - E.ON ha chiuso l'esercizio 2017 con risultati molto positivi. L'EBIT rettificato è stato pari a 3,1 miliardi di euro, collocandosi nella parte alta del range previsto, compreso tra 2,8 e 3,1 miliardi di euro. L'utile netto rettificato è stato pari a 1,4 miliardi di euro, con un aumento del 58% rispetto l'anno precedente, e si colloca anch'esso nella fascia superiore del range previsto, compreso tra 1,2 e 1,45 miliardi di euro. Con un indebitamento netto pari a soli 19,2 miliardi di euro a fine 2017, E.ON ha già raggiunto l'obiettivo prefissato su questo fronte.
RWE ha realizzato, invece, un utile di 1,9 miliardi di euro, beneficiando del rimborso di una tassa sui carburanti nucleari imposta dal 2011, ben sopra le attese per un utile di 1,2 miliardi e dopo una perdita di 5,7 miliardi di euro nel 2016, a causa del significativo deprezzamento dei prezzi elettricità all'ingrosso. L'ebitda è salito del 7% a 5,8 miliardi, mentre le vendite sono diminuite del 2,7% su base annua a 44,6 miliardi di euro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 20,7 miliardi di euro, in calo di 2,5 miliardi di euro da fine 2016. Deliberato un dividendo di 1,50 euro per azione di cui 1 euro di cedola straordinaria.