Il Senato boccia l’emendamento per sospendere le bollette su seconde case e negozi chiusi
La richiesta contenuta in un emendamento dell’ex grillino Gianlugi Paragone. Consumerismo: ignorate le richieste di 44mila italiani che hanno firmato la petizione
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha rigettato un importante emendamento con cui si introduceva la riduzione o la sospensione dei costi fissi sulle bollette di luce e gas pagati da utenti e negozianti anche in assenza di consumi. Ne dà notizia Consumerismo No profit, che sull’argomento ha lanciato la petizione #staccalabolletta (firmato finora da circa 44mila cittadini) sfociata in un emendamento al Decreto Aprile a firma del Senatore Gianluigi Paragone.
Il Senato "ha ritenuto di bocciare l’emendamento ricorrendo ad una giustificazione tecnica piuttosto generica", ossia “l'improponibilità per estraneità di materia”, trattandosi secondo la Commissione di una richiesta non attinente al tema del decreto in fase di conversione – spiega Consumerismo, che prosegue – : così facendo il Senato ha ignorato le richieste di circa 44mila cittadini che hanno firmato la petizione volta a chiedere la riduzione dei costi fissi delle utenze di elettricità e gas per le seconde case e per i negozi che abbiano registrato una sensibile diminuzione dei consumi a causa della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per le misure di contenimento anti Covid introdotte dal Governo.
“La battaglia sull’energia è solo all’inizio – afferma il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – Invieremo ora un appello ai Presidenti di Camera e Senato, chiedendo al Parlamento di appoggiare l’emendamento che sarà ripresentato a breve nell’ambito dei prossimi decreti in materia fiscale, trattandosi di una misura di civiltà trasversale e senza connotazione politica, avviata nell’esclusivo interesse di utenti e negozianti danneggiati dalla crisi Covid”.