Siria, blackout per attacco al gasdotto
Si tratta dell'ultimo di una serie di casi di sabotaggio contro le infrastrutture petrolifere e del gas del Paese
Un attacco con ordigni esplosivi posizionati lungo un gasdotto a sud-est della capitale siriana ha lasciato senza energia elettrica alcune parti del Paese. Lo ha riferito il ministro dell'Elettricità; la corrente è stata rapidamente ripristinata. La responsabilità dell'attacco non è stata ancora rivendicata. Si tratta dell'ultimo di una serie di casi di sabotaggio contro le infrastrutture petrolifere e del gas siriane. Durante i 10 anni di conflitto, le infrastrutture sono state oggetto di ripetuti attacchi e molti giacimenti petroliferi si trovano ora al di fuori delle aree controllate dal governo. Il gasdotto fa parte di una più ampia infrastruttura transregionale che porta il gas naturale dall'Egitto alla Giordania, alla Siria e al Libano. Le esportazioni si sono fermate prima della guerra in Siria, ma il gasdotto è stato integrato nella rete del Paese.
Nel mirino l’oleodotto
Già venerdì scorso un attacco a sud-est di Damasco ha preso di mira un oleodotto che alimenta quasi il 50% delle centrali elettriche siriane. il ministro dell'Elettricità Ghassan al-Zamel ha riferito che l'attacco ha causato un calo della pressione di trasmissione, colpendo diverse centrali elettriche nel Paese. I lavori di manutenzione sono iniziati sabato e l'elettricità è stata ripristinata in tutte le province. Ma ha avvertito che il razionamento sarebbe stato "grave" fino a quando tutti i lavori di riparazione non fossero stati completati. Il ministero del petrolio ha parlato di "attacco terroristico che ha preso di mira il gasdotto arabo" nell'area di Haran al-Awamid, nel sud della Siria.