I sistemi di accumulo per il mercato elettrico. Rse e Anie Energia presentano libro bianco
Il Libro Bianco fa il punto su una delle tecnologie strategiche in grado di svolgere una funzione determinante per il sistema elettrico nel garantire flessibilità, sicurezza, controllo e stabilità dei parametri di rete
I sistemi di accumulo elettrochimico sono una delle tecnologie strategiche in grado di svolgere una funzione determinante per il sistema elettrico nel garantire flessibilità, sicurezza, controllo e stabilità dei parametri di rete e una gestione ottimale dell'energia da parte dei produttori/consumatori. Per analizzare nello specifico l’impatto che questi sistemi possono avere all’interno del sistema elettrico, RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – e Anie Energia hanno collaborato alla redazione del Libro Bianco: “Prospettive dei sistemi di accumulo elettrochimico nel settore elettrico”.
Il testo è stato presentato a Roma, nell’Auditorium della sede di GSE, alla presenza di Massimo Mucchetti (Presidente X Commissione Industria del Senato) e del Presidente della AEEGSI Guido Bortoni. “Il Libro Bianco evidenzia - spiega Stefano Besseghini, AD di RSE - le opportunità che l’installazione di un sistema di accumulo elettrochimico può offrire agli operatori e al sistema elettrico e ne analizza vantaggi e criticità. RSE ha dedicato particolare attenzione alla valutazione degli aspetti tecnici come la regolazione primaria di frequenza, l’inerzia sintetica, la regolazione di tensione, oltre che i contributi che potenzialmente possono essere offerti al mercato del bilanciamento e alle applicazioni per la massimizzazione degli autoconsumi da generazione distribuita”.
“Nel lavoro di ricerca - aggiunge Nicola Cosciani Presidente Gruppo Sistemi di Accumulo ANIE-Energia - si cerca di dare risposta a tre quesiti fondamentali per la comprensione delle potenzialità di sviluppo del settore dell’accumulo elettrochimico: quali sono le applicazioni di maggior rilievo e interesse, in quali di queste applicazioni l’accumulo elettrochimico ha raggiunto o e prossimo alla competitività e, infine, quali mutamenti di scenario, in termini di normativa e di costi e prestazioni della tecnologia, possono facilitare la diffusione dei sistemi di accumulo anche nel nostro Paese”.
Sistemi tradizionali non più sufficienti - Un’ampia diffusione dei sistemi di accumulo - spiega ancora il documento - è tuttora limitata dagli attuali costi della tecnologia e dai meccanismi di mercato. Tuttavia la situazione è in evoluzione. Con la crescente diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili, i servizi resi dagli impianti convenzionali potrebbero non essere più sufficienti a garantire la sicurezza del sistema. Questo renderebbe indispensabile il ricorso ai sistemi di accumulo. I SdA risultano convenienti, ai prezzi di mercato e sulla base delle regolamentazioni attuali, in alcune specifiche situazioni, fra cui, per esempio, l’integrazione in impianti convenzionali “base load” e l’installazione in piccole isole non connesse alla rete nazionale, dove la produzione da fonti rinnovabili è concorrenziale rispetto all’attuale generazione tramite impianti a gasolio.