Spagna, le bollette elettriche sono alle stelle. Il governo costretto a intervenire
Si punta su un meccanismo che limiti i benefici extra per le compagnie energetiche che non generano emissioni di CO2
Il governo spagnolo ha approvato in Consiglio dei Ministri due misure volte a frenare il forte aumento dei prezzi dell'elettricità, che per i consumatori si traduce in bollette da capogiro.
I costi della CO2
Tra i fattori che hanno provocato questi aumenti c'è l'incremento a livello internazionale del costo dei diritti d'emissione di CO2. La prima di queste due misure, una proposta di legge che dovrà essere discussa e approvata in Parlamento, è un meccanismo creato per limitare i benefici extra che ottengono le compagnie dalla produzione di elettricità che non genera emissioni di CO2. Il funzionamento attuale del mercato energetico prevede infatti che il prezzo finale sia lo stesso a prescindere dai costi di produzione, per cui chi produce senza emettere CO2 (principalmente centrali idroelettriche e nucleari esistenti da prima del 2005, l'anno di entrata in vigore dei diritti d'emissione) ottiene guadagni extra.
Risparmi per un miliardo
Secondo i calcoli del governo, ridurre questi benefici permetterà allo Stato di ottenere circa 1 miliardo di euro all'anno, secondo i media iberici: ciò sarebbe traducibile in una riduzione del costo della bolletta del 4,8%. La seconda misura approvata è un fondo il cui obiettivo è consentire una ridistribuzione dei costi associati alle energie rinnovabili, che dovranno essere sostenuti anche dal settore del gas e del petrolio, in modo che questi ricadano sempre meno sui consumatori. La previsione del governo è di ottenere nei prossimi cinque anni riduzioni progressive nelle bollette fino ad arrivare a un risparmio di circa il 10%. Da poco è inoltre in vigore un nuovo regolamento delle tariffe dell'elettricità: i prezzi sono adesso stabiliti su base oraria.