Elettricità

Lo scenario emerge da una ricerca elaborata su mandato dei militanti dell'associazione “Sortir du nucléaire”. L’Ispettorato federale della sicurezza nucleare non ritiene però la questione della prossimità un fattore di rischio

Le centrali nucleari svizzere sono tra le più pericolose al mondo perché situate vicino alla popolazione. Lo scenario emerge da uno studio commissionato dai militanti dell'associazione “Sortir du nucléaire”. L'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (Ifsn) ha però fatto presente che non ritiene la questione della prossimità un fattore di rischio.
Cosa dice il report - Il rapporto, curato dal dottore in scienze ambientali Frédéric-Paul Piguet, sottolinea come “le centrali atomiche svizzere espongono in proporzione il più alto numero di abitanti del paese a dei rischi”, secondo quanto riporta il domenicale romando Le Matin Dimanche. Secondo la ricerca, le strutture si classificano tra le otto più pericolose al mondo, su un totale di 194 centrali equivalenti. Beznau (AG) si situa in quarta posizione, preceduta solamente da Jihshan (Taiwan), Kuosheng (Taiwan) e Metsamor (Armenia). Un milione di persone vive nel raggio di 30 km da Beznau, e 817.000 nei dintorni di Leibstadt (AG). A titolo comparativo, nel mondo, due centrali su tre sono attorniate da meno di 400.000 persone su una superficie identica.
Isfn: altri gli elementi importanti - L'Ifsn non ritiene però pertinenti le inquietudini espresse dal rapporto di Frédéric-Paul Piguet. “La pericolosità non può essere valutata secondo il criterio di prossimità con la popolazione: sono ben altri elementi che contano, come i dispositivi di sicurezza interna delle centrali” ha detto ai media elvetici il portavoce David Suchet. Se ci si limita a questo fattore, ha precisato, “ciò vorrebbe dire che una centrale in cattivo stato, ma isolata, rappresenterebbe minori rischi” che una struttura nuova o rinnovata.