Sudafrica: l’opposizione spara a zero contro il costoso piano nucleare
Secondo indiscrezioni, l'investimento sarebbe di 100 miliardi di dollari, con l'obiettivo di generare quasi 10mila megawat entro il 2030
È polemica in Sudafrica sul piano per il nucleare che il paese potrebbe realizzare, grazie anche a dei contratti con la Russia. Il maggior partito di opposizione, Alleanza Democratica, ha sparato a zero contro il ministro dell'Energia Tina Joemat-Pettersson, accusandola di celare i reali costi degli accordi in programma per la costruzione di otto reattori nucleari nel Paese. Secondo indiscrezioni, l'investimento sarebbe infatti di 100 miliardi di dollari e vorrebbe generare quasi 10mila megawat entro il 2030. Una decisione è attesa per marzo prossimo, e le voci più insistenti parlano di un contratto con la russa Rosatom.
Il ministro intanto continua a non dare indicazione sui costi, spiegando che il ministero del Tesoro e quello dell'Energia stanno ancora lavorando al progetto e al suo finanziamento. “Quando avremo deciso comunicheremo il progetto - ha detto il ministro - : non ci sono segreti”. Dichiarazioni contestate dal parlamentare di Alleanza democratica Gordon Mackay, che in un comunicato ha fatto notare che le dichiarazioni del ministro sono in contrasto con quanto affermato dal Ceo di Eskom, la società pubblica energetica sudafricana, Brian Molefe, e con quelle del direttore generale di Dipartimento Energia, Zizamele Mbamba secondo cui il prezzo si aggirerebbe appunto sui 100 miliardi di dollari.
Emergenza energetica - L’economia più avanzata dell’Africa si trova oggi ad affrontare una carenza di energia elettrica a causa delle vecchie e inefficienti centrali a carbone, causando continue interruzioni nella fornitura di energia elettrica, che stanno danneggiando l’economia e incrinano la fiducia degli investitori. La produzione elettrica attuale si basa al 90% su centrali a carbone ; I governo sta cercando alternative per mitigare le emissioni di CO2, pertanto prevede di investire nelle energie rinnovabili e in centrali a gas, nonché in energia nucleare per raggiungere l’obiettivo di generare 9.600 MW entro il 2030.