La svolta di Enel: le fossili saranno meno della metà del mix energetico
Lo ha dichiarato l'ad di Enel, Francesco Starace, intervenendo all'assemblea degli azionisti. Al 2019 la generazione da fonte fossile sarà inferiore al 50%, con un trend in riduzione rispetto all'attuale situazione
Il piano industriale di Enel prevede che al 2019 meno della metà dell'elettricità generata provenga da fonte fossile. Lo ha dichiarato l'ad di Enel, Francesco Starace, intervenendo all'assemblea degli azionisti. “Nel piano industriale c'è un incremento notevole degli investimenti in reti ed energie rinnovabili che, insieme alla chiusura di impianti a carbone, porterà a un riduzione dell'esposizione al carbone del mix di elettricità del gruppo”, ha spiegato Starace “: al 2019 la generazione da fonte fossile sarà inferiore al 50%, con un trend in riduzione rispetto all'attuale situazione”. Per quanto riguarda le prospettive dell'idroelettrico, invece, il manager ha spiegato che Enel è concentrata attualmente sul mantenimento del proprio parco e che gli 80 MW aggiunti riguardano integrazioni di impianti preesistenti, poiché in Italia è “difficile” sviluppare ulteriormente questa fonte di energia.
Bilancio Enel, assegno al Governo da 335 milioni - L'Assemblea degli azionisti dell'Enel ha intanto approvato il bilancio 2014 che ha chiuso con un utile netto pari a 517 milioni di euro e alla distribuzione del dividendo di 14 centesimi. Al ministero dell'Economia, che detiene una quota del 25,5% del capitale sociale del gruppo energetico, arriverà un maxi assegno di 335,7 milioni di euro.
Grieco: ripensare il modello energetico - Il presidente di Enel, Patrizia Grieco, introducendo i lavori dell'assemblea degli azionisti ha parlato invece del problema di overcapacity legato anche alle politiche di efficienza. Secondo Grieco è necessario un “ripensamento dell'attuale modello energetico europeo, che è ancora basato su politiche energetiche dei singoli Stati membri”. “È sempre più necessaria, quindi, la creazione di un mercato unico dell'energia a livello europeo, che consenta l'armonizzazione delle regole di mercato e di gestione della rete per l'energia elettrica e il gas”, ha affermato Grieco, “la verità infatti è che non stiamo affrontando solo gli effetti di una lunga crisi che ha avuto i suoi riflessi, come tutte le crisi, sul comparto elettrico; stiamo affrontando un cambiamento nel mondo dell'energia, che sta evolvendo rapidamente verso nuove forme di produzione e distribuzione”.
La transizione delle utilities - “Le utilities europee si trovano in una delicata fase di transizione, che porterà presumibilmente a un mutamento significativo del paradigma energetico per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi”, ha detto ancora Grieco, “la mobilità elettrica, gli smart meters, le reti di distribuzioni intelligenti e le fonti rinnovabili, con i nuovi sistemi di storage, saranno sempre più i driver dell'industria elettrica”.
“Il nostro gruppo per competenze tecnologiche, per diversificazione geografica e per attitudine all'innovazione è in grado di affrontare al meglio le dinamiche del cambiamento in atto”, conclude il presidente di Enel.
I consumi ripartono - Per il 2015 è previsto un parziale incremento della domanda elettrica in Italia, in linea con le aspettative di un miglioramento del contesto economico, con potenziali upside sulla domanda elettrica nei vari comparti industriali e che - per ora - ha già determinato un +0,7% nei consumi elettrici nazionali nel periodo febbraio-aprile 2015. Grieco ha concluso dicendo che emergono “segnali incoraggianti” anche dalla Spagna, un mercato nel quale, come in Italia, “persiste un contesto di riduzione della domanda”, laddove “i paesi dell'America Latina hanno confermato una continua crescita della domanda elettrica”.