Terna presenta il piano strategico al 2019. Sarà boom di ricavi da attività non regolate
I ricavi di Terna sono previsti in crescita a oltre 2 miliardi di euro nel 2015, grazie soprattutto al maggiore contributo delle Attività non regolate
Maggiore sviluppo delle connessioni elettriche in Italia e verso l’estero ma senza impattare sulla tariffa elettrica, crescita nel mercato delle tecnologie smart di cui è pioniera, ma anche forte ricorso alle attività non regolate, dalle quali si attende un aumento dei ricavi, e via libera ad acquisizioni come la rete ferroviaria. È, in estrema sintesi, la fotografia del Piano strategico del Gruppo Terna 2015-2019 che l'Amministratore Delegato Matteo Del Fante ha presentato il Piano Strategico e approvato dal Consiglio di Amministrazione, presieduto da Catia Bastioli.
Piano strategico 2015-2019 - Terna continuerà a svolgere il proprio ruolo istituzionale e a garantire una maggiore integrazione del sistema elettrico, promuovendo meccanismi utili al bilanciamento energetico, in Italia e Europa. In considerazione delle nuove sfide presentate, il Gruppo intende attuare delle strategie finalizzate alla generazione di un cash flow e a sostenere la distribuzione di dividendi. Le iniziative strategiche individuate riguarderanno l'avvio di programmi di efficienza su investimenti e costi operativi; il consolidamento degli investimenti nell'attività di trasmissione; la realizzazione di nuove interconnessioni transfrontaliere; lo sviluppo di Attività Non Regolate.
Tali iniziative - leggiamo in una nota - si tradurranno in maggiori efficienze nei processi e nell'avvio di un programma di performance improvement e si concentreranno, per quanto riguarda le Attività Regolate, in ancor maggiore selettività degli investimenti e sviluppo della rete; per le Attività Non Regolate, nella realizzazione e completamento di attività già avviate (servizi per terzi), nel consolidamento e sviluppo delle attività del Gruppo Tamini oltre che nella realizzazione delle interconnessioni ex L. 99/2009.
Gli investimenti - Nei prossimi cinque anni il Gruppo Terna prevede un impegno per lo sviluppo della rete elettrica che raggiungerà circa 3,9 miliardi di euro, evidenziando uno sforzo maggiore rispetto a quanto previsto dal precedente Piano Strategico (3,6 miliardi di euro), ma con un impatto ancora inferiore sulla tariffa elettrica e sul debito netto.
Di questi, 3,2 miliardi di euro rappresentano gli investimenti che verranno realizzati sulla rete elettrica nazionale, l'80% dei quali verranno impiegati nello sviluppo di nuove infrastrutture e tecnologie. A questi si aggiungeranno investimenti di terzi (le aziende cosiddette "energivore") per oltre 400 milioni di euro per la realizzazione di interconnessioni ex L. 99/2009, oltre a finanziamenti UE per complessivi 300 milioni di euro, entrambi elementi che non avranno impatto sulla tariffa elettrica e sul debito della Società.
Interconnessioni con l’estero e smart grid - Il quadro normativo europeo e regolatorio italiano è sempre più indirizzato verso una progressiva crescita e una ancora maggiore selettività degli investimenti, che privilegeranno le infrastrutture energetiche maggiormente tecnologiche, smart e a basso impatto ambientale, ma soprattutto le nuove interconnessioni elettriche tra paesi confinanti. Opportunità e sfide che si traducono in nuove infrastrutture per la sicurezza degli approvvigionamenti e una maggiore indipendenza energetica. Proprio in questa direzione, proseguiranno i lavori sulle interconnessioni con l'estero “Piossasco-Grand'Ile1”, tra Italia e Francia, e “Villanova-Tivat”, tra Italia e Montenegro. Tra le opere principali in corso di realizzazione vi sono: il raddoppio del collegamento elettrico tra Sicilia e Calabria, “Sorgente-Rizziconi” e gli elettrodotti ad altissima tensione “Udine-Redipuglia”, in Friuli Venezia Giulia e “Villanova-Gissi”, in Abruzzo. Inoltre proseguirà lo sviluppo di sistemi di accumulo e di sistemi cosiddetti smart, localizzati soprattutto nelle isole maggiori e nel Sud Italia, un settore in cui Terna è pioniere. Proprio nel settore delle smart grid Terna può vantare oggi un primato: un progetto sperimentale chiamato Storage Lab, uno dei primi impianti multi tecnologici al mondo. È un progetto cui tutto il settore energetico sta guardando e che consente di testare l'efficienza e la potenza delle diverse tecnologie esistenti per l'uso ottimale delle batterie per lo storage elettrico, al servizio della sicurezza e dei minori costi per la rete.
L’acquisizione della rete in alta tensione delle Ferrovie - A questi progetti si sommano altre opportunità di sviluppo della rete che non sono incluse nel Piano Strategico. Sono infatti in corso le valutazioni per la potenziale acquisizione della rete in alta tensione di proprietà delle FS: circa 9.300 chilometri di linee e 420 stazioni. È attualmente in corso la due diligence e a breve verranno pubblicati dall'AEEGSI i parametri regolatori cui questa rete sarà soggetta. La finalizzazione di questa operazione permetterebbe la razionalizzazione delle reti e potrebbe sviluppare sinergie sugli investimenti, il miglioramento della qualità del servizio ed efficienze in linea con le best practice europee.
Un forte sviluppo delle attività non regolate - Il Piano prevede inoltre una maggiore visibilità sull'evoluzione delle Attività Non Regolate del Gruppo, che costituiscono una parte integrante delle attività di Terna. Forti di una leva basata sulle competenze maturate nel core business, da queste attività è atteso a fine periodo un sostanziale incremento dei ricavi del Gruppo. I ricavi delle Attività non regolate sono attesi in crescita del 16% medio su base annua, per arrivare a superare i 300 milioni di euro nel 2019 e totalizzare circa 1,4 miliardi di euro nell'arco di Piano mantenendo sempre un limitato impiego di capitale e un adeguato profilo di rischio. A questi si potranno aggiungere nuovi flussi di ricavi, nell'orizzonte di Piano, derivanti dallo sviluppo di nuove interconnessioni ex L. 99/2009, di infrastrutture elettriche per terzi in Italia e all'estero e di nuove attività nell'ambito dell'efficienza energetica.
La strategia di crescita richiede una configurazione organizzativa che delinei gli ambiti di competenza delle società del Gruppo, alla luce della nuova articolazione delle attività. Il programma di efficientamento produrrà a regime benefici per circa 30 milioni di euro di minori costi operativi e porterà a un piano di ricambio generazionale in grado di inserire all'interno del Gruppo Terna fino a 200 nuove giovani professionalità nel corso del prossimo biennio.
I conti futuri - L'evoluzione della composizione dei ricavi di Terna derivanti dalle Attività Regolate e Non Regolate, unito alle misure in campo per aumentare ulteriormente l'efficienza operativa, consentiranno di produrre significativi benefici sull'EBITDA del Gruppo, che contribuiranno in modo robusto alla generazione di oltre 2 miliardi di euro di Free Cash flow nell'arco di Piano. La struttura finanziaria di Terna, quindi, resterà solida e il rapporto Debito netto/RAB resterà al di sotto del 60%.
I ricavi sono previsti in crescita a oltre 2 miliardi di euro nel 2015, grazie soprattutto al maggiore contributo delle Attività Non Regolate.
L'EBITDA è atteso in aumento a oltre 1,5 miliardi di euro, con un EBITDA margin stabile e solido. Gli investimenti riconosciuti in tariffa diminuiranno di circa il 10% rispetto al 2014, pur con una maggiore selettività, anche a favore di opportunità in grado di ridurre l'impatto sulla tariffa elettrica. La politica conferma, per il 2015, un dividendo di 20 centesimi di euro per azione (payout ratio intorno al 70%), una solida base anche per il futuro.
Il percorso tracciato servirà garantire ritorni sostenibili e stabili per i nostri azionisti - rileva Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Terna. “Il nostro Piano Strategico mette al centro una nuova disciplina in grado di realizzare ancora più efficienza dalle nostre attività e si sviluppa su azioni chiare e precise finalizzate alla generazione di maggiori flussi di cassa. Saremo ancora più selettivi sulle iniziative regolate e aumenteremo il nostro impegno sulle Attività Non Regolate, pur mantenendo un profilo di rischio basso e una solida struttura finanziaria”.