Tirreno Power: “Ricorreremo contro l’Aia”. Minambiente: “Impianto chiuso dalla magistratura”
Tirreno Power ha preso atto del decreto di rilascio dell'Aia per la centrale di Vado Ligure e della impossibilità di ottemperare ad alcune prescrizioni, inattuabili nei tempi indicati e molto più restrittive di quelle stabilite per le altre centrali
“Obiettivo del ministero dell'Ambiente è salvaguardare l'ambiente, la salute delle comunità e i posti di lavoro. Oggi Tirreno Power non è ferma per le prescrizioni del Ministero, ma per un sequestro operato dalla magistratura”. Lo afferma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, con riferimento alla nota diffusa da Tirreno Power nella quale Il Cda ha preso atto del decreto di rilascio dell'Aia per la centrale di Vado Ligure e della impossibilità di ottemperare ad alcune prescrizioni, inattuabili nei tempi indicati e molto più restrittive di quelle stabilite per le altre centrali italiane.
“Il Cda - si legge ancora nella nota dell’azienda - ritiene inaccettabile il decreto autorizzativo e ha stabilito di fare opposizione in ogni sede avendo la consapevolezza che questa Aia comporta la chiusura dei gruppi a carbone della centrale di Vado Ligure e mette a rischio la continuità della intera società. In questa grave situazione, l'azienda auspica fortemente che il Governo in tempi brevissimi dia seguito agli impegni presi al tavolo di confronto lo scorso 23 dicembre, nel quale erano emersi chiaramente gli elementi di inapplicabilità e le incongruenze di alcune prescrizioni stabilite dal gruppo istruttore e nonostante ciò riprese in toto nel decreto”.
Tirreno Power precisa, inoltre, che è “quantomeno singolare che il ministero dell'Ambiente abbia rilasciato, pur essendoci il diverso impegno del Governo, un'autorizzazione palesemente non ottemperabile e poi addirittura affermi che si tratta di ‘un falso problema’ dando all'azienda il compito di chiedere delle modifiche che potevano già esservi comprese. Così come appare evidente che l'azienda non può chiedere il dissequestro degli impianti sulla base di un'Aia che non può, allo stato, essere applicata”.
Immediata la replica del ministero secondo il quale “se c'è un problema tecnico, di tempistica, il ministero è pronto ad affrontarlo e a risolverlo. L'Aia è un'Autorizzazione, occorre ribadirlo, del tutto conforme alla legge e condizione probabilmente necessaria al dissequestro dello stabilimento". Anche i sindacati Filctem, Flaei, Uiltec chiedono “di ottemperare agli impegni comunemente concordati mediante apposito provvedimento nel più breve tempo possibile. Ciò al fine di dare inizio ai lavori di ambientalizzazione dell'impianto, dando al contempo le necessarie sicurezze sociali, occupazionale e ambientali al territorio, visto che la tensione tra i lavoratori sul territorio diventa ogni giorno sempre più difficile”.