Per tutti gli isotopi! Ansaldo Nucleare svilupperà il nucleare in Romania
Ansaldo Nucleare costruisce e rinnova reattori nucleari tipo Candu in Romania, firmando un’intesa internazionale
Ansaldo Nucleare e Sace hanno firmato un Memorandum of Understanding con la Societatea Nationala Nuclearelectrica S.A. (Snn) della Romania. L'accordo, alla presenza del Ministro italiano Adolfo Urso e del Ministro dell'Economia, dell'Imprenditoria e del Turismo rumeno Stefan-Radu Oprea, mira a sostenere l'espansione delle attività legate all'energia nucleare in Romania, in particolare per quanto riguarda l'estensione della vita operativa dell'Unità 1 della centrale nucleare di Cernavoda e lo sviluppo delle Unità 3 e 4. L'importanza di questo accordo è stata sottolineata dalla premier Giorgia Meloni nel corso del vertice intergovernativo Italia - Romania. Il partenariato mira a strutturare una linea di finanziamento fino a 2 miliardi di euro, garantita dall'assicurazione di Sace, per facilitare l'esecuzione di queste operazioni.
Cosa farà Ansaldo
Attualmente, la centrale di Cernavoda ospita due unità di tipo Candu 6, ciascuna con una capacità di potenza di 700 MWe, che contribuiscono approssimativamente al 20% dei bisogni energetici del paese. Ansaldo Nucleare è stato attivamente coinvolto nella costruzione di queste unità, progettate per un ciclo operativo di 30 anni.
Poiché l'Unità 1 si avvicina alla fine del suo ciclo operativo entro la fine del 2026, la Snn ha avviato un processo di rinnovo. Ansaldo Nucleare guiderà le attività di ingegneria e approvvigionamento per l'estensione della vita dell'Unità 1, collaborando con l'azienda canadese Candu Energy Inc. (AtkinsRéalis) e la società coreana KHNP per l'isola nucleare e le attività di costruzione, rispettivamente.
Contemporaneamente, la Snn mira a completare le Unità 3 e 4 della centrale di Cernavoda. Dato che queste unità si basano sul design dell'Unità 2, è previsto che il coinvolgimento di Ansaldo Nucleare come designer originale del Balance of Plant continui, facilitando la trasformazione dell'energia derivante dalla fissione nucleare in elettricità.
Il rinnovato sostegno dell'Italia al programma nucleare rumeno sottolinea una collaborazione di lunga data e fruttuosa tra le parti, presentando significative opportunità per l'intero gruppo Ansaldo Energia. Inoltre, Ansaldo Nucleare rafforza la sua presenza e il suo ruolo in Romania, coinvolgendo l'intera filiera nucleare italiana in questo progetto strategico.
Le parole dell’ad romeno
L’amministratore delegato di Nuclearelectrica Cosmin Ghita ha dichiarato: “La ristrutturazione dell’unità 1 della centrale nucleare di Cernavoda e il completamento delle unità 3 e 4 porteranno, dopo il 2031, a generare circa il 66% dell’energia pulita della Romania con un impatto significativo sulla decarbonizzazione, evitando 15 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno”. “Con l’energia nucleare come fonte disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e con un fattore di capacità superiore al 90%, gli investimenti per l’espansione nucleare di Nuclearelectrica porteranno grandi benefici alla sicurezza energetica a lungo termine della Romania, alla sua affidabilità e allo sviluppo socioeconomico della catena del valore, dalla crescita della filiera dei fornitori rumeni alla creazione di posti di lavoro e di una nuova generazione di specialisti del nucleare.
“La nostra partnership con Ansaldo Nucleare è una collaborazione di lunga data, basata su prestazioni e professionalità, che risale all’inizio della messa in servizio dell’Unità 1. Siamo quindi ansiosi di continuare questa collaborazione. Pertanto, non vediamo l’ora di continuare questa collaborazione per le nuove unità”.
Ansaldo Nucleare, quindi, prosegue con lo sviluppo delle tecnologie nucleari, nonostante l’Italia sia, in questo momento, uno dei paesi che rinuncia all’energia nucleare stessa.
Pichetto parla di nucleare
“Dopo decenni di narrazione dell’energia atomica improntata alla paura, finalmente anche in Italia si sta cominciando a discutere di nucleare in maniera “laica”, senza preconcetti, senza dogmi, senza adesioni fideistiche a questa o a quella posizione. L’opinione pubblica sta comprendendo che il no al nucleare, sancito dai due referendum, all’indomani degli incidenti di Chernobyl e Fukushima, non ci ha portato vantaggi né sicurezze ma ritardi e rischi ambientali con cui facciamo i conti”. Ad affermarlo il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto nel suo intervento sul magazine scientifico dell’Enea, “Energia, Ambiente, Innovazione”, dedicato a “Nuovo nucleare: ricerca, tecnologie, scenari e prospettive”.