Ungheria, Orban approva una legge per bloccare i ricorsi contro i tagli delle bollette elettriche
L'Ufficio governativo dell'energia magiaro potrà emanare decreti sui prezzi, senza possibilità di ricorso in tribunale per le società erogatrici. E i sondaggi gli danno ragione: cresce il consenso al suo partito
Il governo del premier ungherese Viktor Orban non rinuncia ai suoi cavalli di battaglia: il taglio delle bollette e la lenta soppressione dei diritti democratici ed economici. Dopo che un tribunale ha accolto il ricorso delle società di distribuzione di elettricità contro la misura governativa che le obbligava a tagliare del 10% le bollette, la maggioranza è riuscita a votare in Parlamento, nei giorni scorsi, una norma che di fatto blocca i ricorsi.
L'Ufficio governativo dell'energia potrà in futuro emanare decreti sui prezzi, senza possibilità di ricorso in tribunale per le società erogatrici. Una misura che lo stesso ufficio ha utilizzato subito, per confermare il taglio in vigore dal primo gennaio. Le società colpite sono le filiali del Rwe e E.On tedesche e dell’Edf francese. In precedenza, anche le società di distribuzione del gas (la tedesca E.On, la francese Gdf e l'italiana Eni) avevano ottenuto in tribunale un giudizio a loro favore. Il premier Orban in Parlamento ha definito però come “scandaloso” il verdetto, e il suo partito ha avviato una raccolta di firme contro le società straniere e in sostegno del taglio con decreti governativi.
Gli attivisti del partito governativo convincono i firmatari dicendo che il governo “sta lottando nel loro interesse contro le multinazionali”. E la guerra alle bollette, che va avanti in vista delle elezioni dell'anno prossimo (primavera 2014), paga: secondo i sondaggi cresce il consenso per il partito governativo Fidesz.