L’Autorità dell’energia dopo 20 anni: Bortoni parla di “elegante fallimento del sistema”. Nuovo nome, si chiamerà Arera
La relazione annuale dipinge il cambiamento di scenario e chiede una riforma degli strumenti. Il testo della relazione di Bortoni
Dopo venti anni dall'istituzione, l'Autorità dell’energia (Autorità dell’energia elettrica e del gas, Aeeg), poi diventata Autorità dell’energia e dell’acqua (Aeegsi, con l’aggiunta del sistema idrico), ora con la riforma Madia che le attribuirà competenze anche sui rifiuti potrebbe cambiare nome ancora una volta e chiamarsi “Arera, autorità di regolazione per energia, reti e ambiente”. Lo ha affermato il presidente Guido Bortoni nel corso della presentazione alla Camera della Relazione annuale: "La nuova cifra dell'Autorità troverà posto nella rinnovata dicitura istituzionale sin qui proposta”.
Tra i punti della sua relazione, Bortoni ha detto che “nell’energia ci troviamo di fronte a fallimenti eleganti (gergo della recente letteratura sulla resilienza), cioè non rovinosi del sistema, che preludono però a precise azioni riformatrici per l’adattamento al mutato contesto. Ciò richiede, per tempo, ri-forme e non già ri-medi a tempo scaduto. Il regolatore deve, quindi, giocare d’anticipo”.
Con la fine del mercato tutelato dell'elettricità e del gas che dovrebbe scattare nel 2018, l'Autorità punta su una "offerta standard" con l'obiettivo della "comparabilità al 100% di almeno un' offerta standard di fornitura per ciascun venditore", assicurando la "concorrenza solo sul prezzo". Secondo Bortoni ci sono clausole non facili da capire per il consumatore e quindi "inderogabili", ma per altre, come per esempio i tempi di pagamento, la negoziazione è più semplice.
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