Benzina. Gestori allo stremo: concessionari delle autostrade irresponsabili
Lo denunciano i sindacati dei benzinai Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio. ENI, Kuwait Tamoil e IP disposti ad intervenire
"A causa del blocco alla mobilità e alla produzione che ha pressoché azzerato i consumi di carburante e che è destinato a protrarsi ancora per settimane, si fa sempre più drammatica la situazione economica dei gestori delle aree di servizio autostradali per l'esaurimento della liquidità e dei canali di credito, e ogni giorno che passa si rischia la chiusura progressiva degli impianti ed il fallimento di centinaia di piccole imprese di gestione: situazione che ha portato all’apertura di un tavolo interministeriale coordinato dal MiSE, che tuttavia non ha prodotto ancora interventi risolutivi". Lo denunciano Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio, che sottolineano "l'atteggiamento irresponsabilmente dilatorio dei concessionari delle tratte", ma evidenziano anche come "una parte importante dell'industria petrolifera" stia mettendo a "disposizione i primi provvedimenti a sostegno della liquidità dei gestori".
"Spicca, in questa crisi, l'atteggiamento irresponsabilmente dilatorio dei concessionari delle tratte - denunciano le tre sigle -, che tuttavia percepiscono ricche royalty di posizione sulle attività di vendita di carburanti e di altri beni e servizi svolte sulla rete autostradale (royalty che sono, peraltro, causa importante di una pesantissima perdita di competitività del comparto che si protrae da anni), i quali, affermata a parole una tanto generica quanto gratuita disponibilità ad intervenire, perseguono di fatto una condotta dilatoria e bizantina per non mettere a disposizione risorse di alcun tipo". "Per contro a questo tipo di condotta, dopo un incerto avvio, una parte significativa dell'industria petrolifera presente sulla rete autostradale (ENI, Kuwait Italiana e Tamoil, aderenti all'Unione Petrolifera ed IP, che si è dichiarata pronta ad effettuare lo stesso intervento) ha deciso di rompere gli indugi e, attraverso accordi con le organizzazioni di categoria, rispetto al rischio di chiusura immediata degli impianti, di intervenire con misure reali e tempestive di sostegno economico, che, se ancora non sono certo risolutive della profonda crisi delle gestioni autostradali, costituiscono il primo mattone del pacchetto delle misure necessarie a sostenerle nella fase emergenziale, e rappresentano anche - concludono - un evidente segnale di discontinuità rispetto all'inerzia strumentale sia dei Concessionari sia di altre aziende presenti nella rete distributiva autostradale, che non hanno più alibi per non intervenire".