Bilanci. Nel 2019 i consumi petroliferi in Italia sono calati di quasi un punto
Lo evidenziano i dati provvisori della rilevazione MISE. Lievissimo aumento della benzina. La quota di Gpl è 7,1%, ibride al 6%, metano al 2% e elettriche allo 0,6%
Nel 2019 i consumi petroliferi italiani sono diminuiti. Lo segnala il ministero dello Sviluppo economico nel suo consueto aggiornamento. I consumi petroliferi tra gennaio e dicembre dell’anno scorso sono ammontati a 60,4 milioni di tonnellate, in calo dello 0,9% (-552.000 tonnellate) rispetto al 2018.
Anche i consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio) sono risultati pari a 31,1 milioni di tonnellate, in diminuzione dell’1% (- 308.000 tonnellate) rispetto al 2018, anche se la benzina totale ha mostrato un lievissimo incremento dello 0,1%, così come quella venduta sulla rete, che ha mostrato un incremento dello 0,2%. Il gasolio autotrazione ha invece evidenziato una diminuzione dell’1,3%, mentre quello venduto sulla rete ha registrato un decremento dello 0,8%. Nell’intero anno 2019 le immatricolazioni di autovetture nuove hanno evidenziato una crescita dello 0,3%. Quelle diesel hanno rappresentato il 39,8% del totale (era il 51,2% nel 2018), mentre quelle a benzina il 44,5% (era il 35,5% a dicembre 2018). Quanto alle altre alimentazioni, nel periodo considerato il peso delle auto a Gpl e stato del 7,1%, delle ibride del 6%, a metano del 2% e delle elettriche dello 0,6%.
Mese di dicembre - Male i dati anche a dicembre, che ha registrato un decremento dello 0,5% (-23.000 tonnellate) rispetto a dicembre 2018. I consumi di carburanti autotrazione (benzina+gasolio), con un giorno lavorativo in più, sono risultati pari a 2,6 milioni di tonnellate, di cui 0,6 milioni di benzina e 2,0 milioni di gasolio, con un decremento dello 0,2% (-5.000 tonnellate) rispetto a dicembre 2018.
Secondo l’analisi del Mise l’economia italiana ha rilevato a fine anno segnali positivi, quali la ripartenza dell’occupazione in autunno, l’aumento della fiducia di consumatori e imprese e un lieve recupero della produzione industriale a novembre, ma con una espansione dei consumi debole in quanto la spesa che e stata frenata da un risparmio elevato. Tuttavia, il contesto macroeconomico del 2019, secondo le stime più condivise, ha segnato una crescita di appena lo 0,2%, dato il persistere di una sostanziale stagnazione. Le immatricolazioni di auto nuove (circa 1.916.000) hanno segnato un incremento solo dello 0,3%, restando più basse di circa il 3% rispetto al 2017 (anno di picco del decennio) e di oltre il 23% rispetto al 2007, quando le immatricolazioni sfiorarono i 2 milioni e mezzo: e stato quindi limitato il ricambio del parco che sarebbe uno degli strumenti principali di miglioramento della qualità dell’aria nelle città nel medio periodo.