Petrolio, in febbraio consumi italiani ancora in crescita: il coronavirus non pesava ancora
Sono ammontati a 4,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,7% (+166.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019
I consumi petroliferi italiani a febbraio sono ammontati a 4,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 3,7% (+166.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019. Lo rende noto l'Unione petrolifera, precisando che se l'emergenza coronavirus non ha avuto un peso particolare sulla domanda del mese scorso, per marzo è atteso invece un impatto significativo sui consumi.
I consumi di carburanti autotrazione (benzina e gasolio), con un giorno di calendario in più ma a giorni lavorativi pari, sono risultati di 2,4 milioni di tonnellate, di cui 0,5 milioni di benzina e 1,9 milioni di gasolio, con un incremento del 2% (+47.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2019. L'Up segnala in particolare la performance negativa dei prodotti ad uso riscaldamento (gasolio e gpl combustione) a causa di un febbraio più caldo (+1,2 gradi) rispetto allo scorso anno.
L'Unione petrolifera segnale inoltre un nuovo lieve calo del carboturbo (-1,3%), il primo prodotto a risentire della crisi del Covid 19, con una riduzione dei voli già iniziata a fine gennaio e intensificata nella seconda metà di febbraio. Up precisa infine che in febbraio l'emergenza coronavirus non ha avuto grande impatto sui consumi di altri prodotti, e in particolare quelli automazione, poiché le prime misure restrittive sono intervenute negli ultimi giorni del mese.
"Per contro - si legge nella nota - nel mese di marzo tale impatto, in base alle prime stime, si rileva molto significativo, date le progressive misure di precessione e contenimento susseguitesi nelle ultime settimane estere a tutto il territorio nazionale.